Copertina Amica Chips e Pata

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha annunciato di aver avviato un’istruttoria nei confronti di Amica Chips (già oggetto di una censura dello IAP quest’anno) e Pata, per una presunta intesa anti-concorrenziale. Secondo quanto rivelato dalla segnalazione di un whistleblower, le due aziende avrebbero costituito un cartello allo scopo di coordinare le proposte di prezzo delle chips da presentare alle catene della grande distribuzione per la produzione e la commercializzazione delle patatine a marchio privato. Il mercato delle chips, più spesso chiamate semplicemente ‘patatine’, in Italia si aggirerebbe intorno ai 580 milioni di euro, di cui il 10% ascrivibile alle private label.

Le due società, secondo l’Antitrust, si sarebbero coordinate per ripartirsi la clientela, mantenendo i prezzi a un livello sovra-concorrenziale. Secondo la segnalazione, infatti, l’accordo avrebbe avuto lo scopo di evitare meccanismi concorrenziali nella negoziazione dei prezzi. Tra le catene della GDO interessate vi sarebbero Esselunga, Carrefour, Coop, Conad, Lidl, Aldi, MD e Penny.

Secondo quanto si legge nel provvedimento dell’Antitrustun’intesa volta a mantenere artificialmente più elevato il prezzo da praticare alla GDO per i prodotti private label è idonea altresì a ridurne la capacità concorrenziale nei confronti dei prodotti a marchio proprio e, quindi, a condizionare l’intero mercato all’ingrosso di chips, con un’inevitabile ricaduta sui prezzi praticati ai consumatori finali.

Nella giornata di ieri, 25 settembre, i funzionari dell’AGCM, insieme al Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, hanno svolto ispezioni nelle principali sedi delle di Amica Chips e Pata, nonché di un altro soggetto ritenuto in possesso di elementi utili all’istruttoria.

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Massimiliano
Massimiliano
26 Settembre 2024 17:33

Se risulterà vera questa slealtà nei confronti dei consumatori e dei rivenditori/GDO, mi auguro che ci sia una punizione esemplare!

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