Mentre cani e gatti sono diventati veri e propri componenti di molte famiglie italiane, è sempre più vasta, nei supermercati e nelle catene specializzate, l’offerta di prodotti dedicati ai nostri amici a quattro zampe. Dopo aver analizzato il cibo umido per cani (in questo articolo), consideriamo gli alimenti secchi: le crocchette. Uno sguardo sui siti delle principali catene ci mostra già un gran numero di prodotti diversi, varietà che si amplifica notevolmente se entriamo da Arcaplanet, Zooplanet o in qualche altra catena specializzata. Abbiamo fatto un confronto fra alcuni prodotti scelti in modo pressoché casuale, principalmente sui siti di alcune catene di supermercati (fa eccezione il marchio Virtus, di Arcaplanet).
Le crocchette sono comode perché si conservano più facilmente del cibo umido e possono essere acquistate in confezioni più grandi, aspetto che permette di risparmiare. Come accade per il cibo umido, leggendo l’elenco degli ingredienti troviamo spesso informazioni vaghe e generiche, come ‘proteine animali trasformate’, ‘oli e grassi’ o ‘sottoprodotti di origine vegetale’. Gli ingredienti principali di questi alimenti sono sottoprodotti della lavorazione di carne o pesce, freschi oppure disidratati e trasformati in farine. A questi sono aggiunti spesso cereali come riso o mais, a volte patate e altri ortaggi; poi grassi e additivi nutrizionali come vitamine e minerali, necessari per avere alimenti completi, che soddisfino tutte le esigenze nutrizionali dei nostri animali.
Molte confezioni evidenziano nei claim la presenza di carne o pesce freschi, indicandone la percentuale, aspetto che è mediamente correlato a un prezzo più elevato. Abbiamo visto anche dichiarazioni relative alla composizione ‘monoproteica’, alla ‘naturalità’ e all’assenza di conservanti, coloranti o altro. Non mancano riferimenti a nutrienti come i prebiotici e gli acidi grassi essenziali o a superfood come la spirulina, in modo del tutto analogo a quanto accade per l’alimentazione umana. L’ultima edizione dell’Osservatorio Immagino, ricerca che analizza i prodotti venduti nella grande distribuzione considerando i claim sulle confezioni, evidenzia il successo dei prodotti per cani che riportano in etichetta ‘ricco in fibre’, ‘minerali’, ‘prebiotici’, ‘ingredienti naturali’ e ‘carne/pesce fresco’.
Per orientarci e definire dei criteri di scelta, abbiamo chiesto un parere a Giacomo Biagi, docente dell’Università di Bologna già presidente della Società italiana alimentazione e nutrizione animale.
“La presenza di ingredienti freschi – dice Biagi – è un aspetto premiante, perché migliora sia l’appetibilità che la composizione nutrizionale. D’altra parte, gli ingredienti freschi, utilizzati al posto delle farine di carne o di pesce, sono più costosi di queste ultime, hanno una resa inferiore (un chilo di carne fresca contiene l’80% di acqua) e sono più delicati al momento della lavorazione. Quindi le crocchette a base di carne o pesce fresco sono inevitabilmente più costose di quelle preparate con farine di carne o di pesce.”
La presenza di un unico tipo di componente proteica, dichiarata su alcuni dei prodotti più costosi, è da preferire?
“Quella del monoproteico è solamente una moda commerciale. – Fa notare Biagi – A meno che un cane non soffra di allergie o intolleranze, e in questo caso chiaramente si dovranno scegliere solo gli alimenti che non hanno effetti negativi, la presenza di diverse fonti proteiche nello stesso alimento non crea nessun problema ai nostri amici a quattro zampe. Anzi, in generale, si può dire che una maggiore varietà ha effetti positivi.”
Un’altra dichiarazione che si trova a volte sulle confezioni delle crocchette è ‘No grain’ o ‘Grain free’. Cosa ne dice?
“Gli alimenti ‘No grain’ sono privi di cereali. – Spiega l’esperto – È un aspetto che molti considerano positivo, perché i cani in natura non mangerebbero cereali, e che viene sfruttato dagli esperti di marketing. D’altra parte, per produrre le crocchette è necessaria una componente amidacea e, quando non si utilizzano riso o mais, questi sono sostituiti dalle patate, che ugualmente non sono un alimento ‘naturale’ dei cani. Anche in questo caso possiamo parlare di una moda commerciale.”
A che cosa bisogna dare importanza, allora?
“In un alimento per cani devono essere presenti tutti i nutrienti necessari, prime fra tutti le proteine. – Spiega Biagi – La quota proteica, prevalentemente di origine animale, dovrebbe essere idealmente intorno al 23-25%, ma se è più alta non ci sono controindicazioni. Le proteine vegetali non sono certamente da evitare ma se prevalgono sono necessarie integrazioni specifiche, perché non contengono alcuni amminoacidi essenziali. È importante, poi, considerare il rapporto proteine/ceneri: da 4 in su è ottimale, mentre sotto a 2,5 è da considerare piuttosto scarso. La presenza di una quota elevata di ceneri (e quindi un rapporto proteine/ceneri basso) è dovuta all’utilizzo di farine di carne contenenti una quantità elevata di ossa, aspetto che ne diminuisce la digeribilità.”
Leggendo le etichette abbiamo notato diversi ingredienti con funzioni nutraceutiche, come l’alga spirulina e i prebiotici. La spirulina viene aggiunta per potenziare il sistema immunitario, mentre prebiotici, fibre, estratti di yucca o di altri vegetali, sono utilizzati per le funzioni positive che esercitano in particolare sul microbiota intestinale. Funzioni riconosciute, anche se in generale è difficile capire quali siano la qualità e l’effettiva quantità di questi ‘integratori’.
Parlando di cibo secco, non possiamo non considerare gli snack per cani. Sugli scaffali dei supermercati, e ancora di più nei negozi specializzati, troviamo degli assortimenti sorprendenti: si va dai semplici biscotti per cani, a bastoncini o stringhe di carne essiccata, a snack utili per l’igiene dentale. Abbiamo visto anche ciambelline a base di carne di anatra e una cioccolata per cani ‘cacao free’ (vedi tabella). Qualcuno ha addirittura inventato il ‘canettone’ e il ‘candoro’, dolci da ricorrenza, privi di zucchero e di uvetta .
“In questi casi – fa notare Biagi – non possiamo parlare di valore nutrizionale, ma piuttosto sottolineare il fatto che non bisogna esagerare con questi prodotti, altrimenti gli animali ingrassano. In generale sarebbero più consigliabili gli snack a base di carne essiccata piuttosto che i biscotti preparati con farina, grassi e zucchero; anche nel caso della carne, però, è bene non eccedere, perché raramente viene impiegata carne di qualità elevata, ma piuttosto pelle, ritagli di muso o di orecchie, di scarso valore nutrizionale.”
Veniamo ai prezzi. Quelli delle crocchette viste da noi vanno da 1,20 a 12,45 €/kg. Il prodotto con il prezzo più alto (Virtus Only Fresh Beef) è quello che ha anche il rapporto proteine/ceneri più elevato. Quello con il rapporto proteine/ceneri più basso (Purina Friskies Balance), però, non è quello con il prezzo più basso. Anche se la nostra scelta è limitata e, dato il vastissimo assortimento, piuttosto casuale, la tabella sotto può aiutare a fare qualche considerazione.
(*) Prezzi rilevati sui siti delle principali catene di supermercati o specializzate.
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Giornalista pubblicista, laureata in Scienze biologiche e in Scienze naturali. Dopo la laurea, ha collaborato per alcuni anni con l’Università di Bologna e con il CNR, per ricerche nell’ambito dell’ecologia marina. Dal 1990 al 2017 si è occupata della stesura di testi parascolastici di argomento chimico-biologico per Alpha Test. Ha collaborato per diversi anni con il Corriere della Sera. Dal 2016 collabora con Il Fatto Alimentare. Da sempre interessata ai temi legati ad ambiente e sostenibilità, da alcuni anni si occupa in particolare di alimentazione: dalle etichette alle filiere produttive, agli aspetti nutrizionali.
Molto interessante, sarebbe possibile avere qualche indicazione su cibo umido e secco per gatti?
É veramente difficile trovare prodotti soddisfacenti.. Le etichette spesso, almeno per me, sono incomprensibili..
Grazie
Tamara