Farmaci, integratori, antibiotici o probiotici in pillole, compresse o capsule rovesciate da bottigliette in fila su sfondo azzurro

Più di due italiani su tre assumono integratori alimentari e vitamine. Lo rivelano i risultati del rapporto Eurispes 2023, secondo cui il 68,5% degli intervistati afferma di consumarli. Di questi, il 14,4% confessa di farne uso abitualmente, mentre il 54,1% qualche volta’. Un dato in crescita rispetto al 2019, quando gli italiani che assumevano integratori erano il 57%.

Se da un lato ha successo l’integrazione di vitamine e minerale, dall’altro continuano ad avere grandi rilevanza i prodotti ‘senza’. Il 30% degli intervistati afferma di acquistare alimenti senza lattosio, anche in assenza di un’intolleranza accertata (solo l’11,7% dei partecipanti afferma di essere intollerante), in crescita di 4 punti rispetto al 2019. Lo stesso si rileva per i prodotti senza glutine: il 21,1% li acquista, ma solo il 9% lo fa in seguito a una diagnosi di celiachia o intolleranza al glutine. Inoltre il 18,8% compra prodotti senza lievito, il 13,3% senza uova e il 23,3% senza zucchero.

Confezioni di pane senza glutine in un espositore con la scritta gluten free
Più del 20% degli italiani acquista prodotti senza glutine, anche in assenza di diagnosi di celiachia o intolleranza al glutine non celiaca

Restando in tema di esclusioni alimentari, il 4,2% dei partecipanti dichiara di essere vegetariano e il 2,4% vegano. Considerando vegani e vegetariani insieme (6,6%), la percentuale risulta tutto sommato stabile rispetto al 2022 (6,7%), tuttavia, negli ultimi anni la scelta vegetale, ha subito delle notevoli oscillazioni con picchi positivi (8,9% nel 2020) e negativi (5,9% nel 2015). Sono soprattutto i giovani della Generazione Z tra i 18 e i 24 anni a scegliere una dieta vegetariana, mentre i giovani Millennial tra i 25 e i 34 anni a optare per il veganesimo (3%). Tra i 35 e i 64 anni si trova invece la percentuale più alta di persone che si è avvicinata alla dieta vegetariana per poi rinunciarvi (7,4%).

Il 93,4% degli italiani non rinuncia alla carne, ma la maggior parte non sembra intenzionata a inserire nella dieta fonti di proteine animali alternative: solo il 26,4% degli intervistati afferma di non essere intenzionato a mangiare carne coltivata. Tra di essi i più propensi al consumo di carne coltivata sono i più giovani, dove si registra un picco del 32,5%. Lo stesso sentimento si registra anche per gli insetti, che solo il 17,5% è disposto ad assaggiare. La percentuale sale leggermente nel caso di prodotti con farine di insetti, con il 23,3% . Anche in questo caso i più aperti alla sperimentazione sono i giovani tra i 18 e i 24 anni.

© Riproduzione riservata Foto: AdobeStock

Siamo un sito di giornalisti indipendenti senza un editore e senza conflitti di interesse. Da 13 anni ci occupiamo di alimenti, etichette, nutrizione, prezzi, allerte e sicurezza. L'accesso al sito è gratuito. Non accettiamo pubblicità di junk food, acqua minerale, bibite zuccherate, integratori, diete. Sostienici anche tu, basta un minuto.

Dona ora