Proponiamo ai nostri lettori un articolo che Vincenzo Matteliano agronomo consulente Ismea ha realizzato per il sito dei Georgofili.it sui nuovi sistemi di idrocoltura in acquaponica.
Avete mai sentito parlare di acquaponica? Si tratta di una particolare tecnica di coltivazione fuori suolo che integra l’idroponica e l’acquacoltura. I primi a sperimentare questo sistema furono gli Aztechi intorno al XV secolo. Per coltivare, utilizzavano delle isole artificiali posizionate nelle acque poco profonde dei corsi d’acqua. Oggi grazie al progresso tecnologico e l’affermarsi di nuove tecnologie, questo sistema sta attirando l’interesse di università e aziende di tutto il mondo. In Italia questa tecnica innovativa è ancora poco conosciuta ma si stanno diffondendo le prime realtà che puntano all‘utilizzo di questa tecnica sostenibile, così è successo in provincia di Udine dove due fratelli (Edi e Stefania Sarnataro) hanno creduto nel progetto acquaponica è hanno creato MontVert, un’azienda green, che coltiva ortaggi a foglia, a frutto, erbe aromatiche a impatto zero. I vantaggi? Un consumo d’acqua ridotto al minimo, un consumo di energia elettrica limitato e l’utilizzo di metodi assolutamente naturali nella lotta contro i parassiti.
Ma in cosa consiste questo metodo di coltivazione? L’acquaponica è un metodo che utilizza il connubio tra piante, pesci e batteri. I pesci con le proprie escrezioni forniscono all’apparato radicale delle piante il nutrimento direttamente dall’acqua senza l’uso di un substrato solido come il terreno. In questo sistema gli scarti metabolici, prima di arrivare alle piante, passano attraverso un filtro meccanico e biologico, dove l’acqua viene separata dai rifiuti solidi e dove milioni di batteri nitrificanti, trasformano le deiezioni dei pesci (ammonio e urea) in nitrati. L’acqua contenente i nitrati viene così convogliata nelle vasche di coltivazione. Le piante assorbendo gli elementi di cui hanno bisogno, effettuano una fitodepurazione dell’acqua, che, prima di tornare alle vasche dei pesci entra in una vasca di raccolta dove viene sterilizzata attraverso una lampada UVC che la rende ottimale per le esigenze vitali delle specie ittiche.
Nella vasca vengono allevati e poi venduti pesci ornamentali come Carpe Koi; Carassius Auratus e Carassius Auratus Shubunkin. Per salvaguardare la salute dei pesci, al posto degli antibiotici, che sarebbero dannosi per il sistema, vengono utilizzati oli essenziali. Nello specifico si impiegano soluzioni ottenute da mix di piante, studiate appositamente per rinforzare il sistema immunitario e la salute dei pesci.
In questo sistema, le radici crescono direttamente immerse in acqua e poiché l’acqua stessa è in continuo movimento e quindi ben ossigenata, non fa marcire le radici delle piante.
Negli impianti acquaponici inoltre non vengono utilizzati pesticidi sintetici o prodotti chimici. Questo perché nuocerebbe gravemente alla salute dei pesci e di conseguenza anche delle piante, consentendo di ricavare dei prodotti più naturali. Per contrastare i parassiti sulle colture, ci si affida alla lotta biologica con insetti antagonisti e oli essenziali. Per quanto concerne la lotta anticrittogamica, non viene utilizzato alcun principio attivo, ma viene fatta prevenzione evitando condizioni di umidità tali da permettere l’insorgenza di muffe e marciumi. Più nello specifico, grazie ai sensori di umidità presenti all’interno della serra, si riesce ad intervenire in modo automatico sul sistema di apertura e arieggiamento della stessa e sull’attivazione di estrattori che, attraverso delle ventole, rimuovono l’umidità in eccesso.
La coltivazione in acqua è estremamente efficiente e di qualità: si tratta di un sistema ad altissima tecnologia che permette di produrre 3-4 volte quanto si produce in agricoltura tradizionale. Rispetto alla tradizionale azienda agricola, in un’azienda acquaponica si riducono le spese di gestione, principalmente perché vengono a mancare tutte le attrezzature legate alla lavorazione del fondo agricolo, quindi si eliminano le spese di acquisto, manutenzione e mantenimento dei macchinari agricoli. La maggior produttività con la riduzione degli spazi di coltivazione, consente di avere ambienti lavorativi concentrati, una maggior resa dei raccolti, con un’ottimizzazione del rapporto spesa-guadagno.
L’economia circolare che caratterizza l’acquaponica, consente inoltre un risparmio idrico del 90%, la riduzione dei consumi, il bassissimo impatto ambientale e l’eliminazione dei reflui da acquacoltura che, insieme all’eliminazione dei trattamenti chimici (pesticidi, diserbanti, fertilizzanti), garantisce un prodotto sicuro, sano per il consumatore e per l’ambiente.
Per saperne di più su questa innovazione, clicca qui. Queste informazioni e altri approfondimenti sono disponibili nella sezione InnovaInAzione, curata da ISMEA, all’interno del portale Innovarurale, ideato dalla Rete Rurale Nazionale.
Dott.Vincenzo Matteliano consulente Ismea articolo tratto dal sito dei Georgofili
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24