L’ordinamento giuridico europeo sulle regole del benessere animale al macello è disciplinato dal Regolamento (CE) 1099/2009. Il testo manifesta la volontà del legislatore di cercare una soluzione in grado di limitare il più possibile la sofferenza agli animali quando vengono macellati, considerando che un trattamento meno cruento contribuisce al miglioramento della qualità della carne e ad aumentare la sicurezza degli addetti ai lavori. Bisogna tra l’altro considerare, che la tradizione giuridica europea ha ampliato la tutela del benessere degli animali, attraverso il Trattato di Lisbona del 2007, riconoscendoli come ‘esseri senzienti’, cioè capaci di provare dolore, paura, stress e altre condizioni negative. Per quanto riguarda la macellazione il già citato regolamento europeo n. 1099/2009, prevede l’obbligo di stordimento prima dell’abbattimento, quale passaggio necessario per assicurare che l’animale sia incosciente e quindi insensibile al dolore nel momento di massima sofferenza. Per tutelare la libertà di religione il regolamento ammette tuttavia la possibilità di procedere a macellazioni senza il ricorso allo stordimento, come avviene per le macellazioni che seguono i dettami religiosi del culto ebraico ed islamico. Tuttavia, il regolamento prevede che gli Stati membri possano introdurre disposizioni intese a garantire una maggiore protezione degli animali anche in caso di macellazione rituale (art. 26, comma 2, lettera c).
La norma dispone l’abbattimento obbligatorio previo stordimento tranne per alcune comunità religiose che invocano le regole tradizionali. Secondo queste regole la macellazione è ammessa solo quando l’animale è sano. Per questo si oppongono alla macellazione fatta con le comuni pratiche di stordimento utilizzando una pistola a proiettile captivo che colpisce in testa. Il proiettile infatti danneggia irrimediabilmente lo stato di salute dell’animale che muore sul colpo prima di essere macellato. In questo modo l’animale viene considerato morto e quindi secondo le religioni islamica ed ebraica non può essere macellato. Un’alternativa adottata in alcuni paesi prevede uno stordimento reversibile. Per il momento si tratta di una soluzione adottata esclusivamente in Belgio, nelle due regioni di Fiandre e Vallonia (la terza regione, quella di Bruxelles, non ha ancora emanato norme al riguardo) entrata in vigore nel 2019. Lo stordimento reversibile è una scarica elettrica che stordisce l’animale pochi istanti prima della macellazione. L’animale non muore in seguito alla scarica elettrica ma rimane solo stordito, quindi si può procede con la macellazione. In questo modo l’animale stordito non soffre durante le fasi successive che sono il taglio della gola e il successivo dissanguamento (come prevede il rituale religioso). Seguendo questa regola l’animale arriva al macello sano, viene stordito (ma non muore) e può essere macellato senza infrangere la regola religiosa che prescrive la macellazione solo di animali sani e vivi. Secondo la Corte di giustizia Europea, che nel dicembre 2020 aveva dichiarato compatibile con il diritto comunitario lo stordimento ‘reversibile’, il sistema permette di salvaguardare entrambi gli interessi in gioco.
Diversi Paesi europei non ammettono la macellazione senza stordimento preventivo: nell’UE sono la Danimarca, la Svezia, la Slovenia e da ultimo la Grecia. Fuori dall’UE si aggiungono la Confederazione Svizzera, la Norvegia, l’Islanda e il Liechtenstein. In altri Paesi, la legislazione rende obbligatorio provvedere allo stordimento immediatamente dopo la iugulazione (Austria, Estonia, Lituania e Slovacchia) o contestualmente (Finlandia).
Secondo i dati resi pubblici dal ministero della Salute, in Italia sono 168 le strutture autorizzate per la macellazione rituale di ungulati secondo il rito islamico e 18 secondo quello ebraico, 32 stabilimenti dediti alla macellazione di pollame e conigli secondo il rito islamico e quattro secondo il rito ebraico. A questo si aggiungono, 56 strutture specificamente autorizzate alla macellazione durante la Festa del sacrificio. Nei mesi scorsi Ali (Animal Law Italia) ha chiesto al ministero della Salute di fornire i numeri del fenomeno, che sembrerebbe in crescita a causa dell’aumento dell’export di carni certificate halal verso Paesi terzi. La struttura ministeriale ha risposto di non essere in possesso dei dati e che avrebbe provveduto a richiederli alle Regioni. ALI ritiene che i tempi siano maturi per trovare una soluzione che consenta un efficace contemperamento tra le esigenze in tema di tutela animale e il carattere multiculturale della società.
Giuristi, docenti universitari e veterinari italiani chiedono a Governo e Parlamento di ripensare questa pratica per cercare un punto di equilibrio tra l’esigenza imprescindibile di tutelare il benessere animale e quella altrettanto importante di garantire la libertà religiosa. Lo chiede Animal Law Italia ETS (ALI), che ha realizzato una ricerca multidisciplinare per far conoscere il problema supportando la richiesta con una petizione popolare rivolta al Parlamento, che è possibile firmare sul sito www.macellazionerituale.it.I tempi sono ormai maturi perché anche il legislatore italiano renda obbligatorio il ricorso allo stordimento preventivo reversibile nella macellazione rituale, come efficace compromesso tra la tutela necessaria della libertà di religione e una migliore considerazione dell’interesse dei consumatori e del benessere animale. Nessuno vieta comunque alle persone che non ritengono il sistema dello stordimento reversibile in sintonia con gli obblighi religiosi, di importare da altri Paesi carne macellata seguendo le regole classiche ovvero senza stordimento preventivo.
ALI confida che possa instaurarsi un dialogo nella società, in modo da coinvolgere le comunità religiose, per individuare in tempi rapidi una soluzione condivisa in grado di salvaguardare il benessere degli animali anche il rito religioso. “La nostra ricerca non ha lo scopo di vietare la macellazione rituale, semplicemente vogliamo un ripensamento del mancato stordimento in queste macellazioni. – chiarisce Daria Vitale, che ha coordinato il gruppo di ricerca – Non possiamo ignorare che sempre più Paesi nel mondo stanno introducendo per legge soluzioni tecniche più favorevoli al benessere animale nelle macellazioni rituali”. “Si impone una revisione dell’attuale quadro normativo italiano in materia, anche alla luce della crescente considerazione della società verso un migliore trattamento degli animali ad uso alimentare. – commenta Alessandro Ricciuti, presidente di Animal Law Italia ETS – La recente modifica della Costituzione, con l’inserimento del richiamo alle leggi di protezione degli animali tra i principi fondamentali, apre la strada ad un’ampia riconsiderazione dell’attuale legislazione”.
La proposta ha ottenuto il plauso della Federazione nazionale degli ordini veterinari italiani (FNOVI), organo apicale della professione veterinaria, che dice: “FNOVI, insieme ai 34mila medici veterinari iscritti agli Ordini professionali, da sempre impegnata con azioni concrete nella promozione del rispetto degli animali, si augura che la vostra iniziativa possa rappresentare un punto di svolta anche con l’apertura di un dialogo con le comunità religiose che porti alla condivisione di intenti e volontà. Ci deve guidare un unico obiettivo: la responsabilità che abbiamo di contribuire a migliorare le condizioni di vita degli animali consentendo loro una vita degna di essere vissuta e una buona morte”.Per firmare la petizione clicca qui. Nel sito è possibile consultare il dossier di ricerca, il documento di posizionamento e la lettera aperta degli accademici e veterinari.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Compromesso accettabile? Ma per chi? Ancora in questo secolo stiamo a parlare se sia giusto o no far soffrire un animale? NON è giusto a prescindere, punto.
Ci sono ragioni precise – anche scientifiche e morali – per le quali determinate leggi sono state decise. Chi non le rispetta va punito per maltrattamento di animali, e speriamo pure che presto le pene siano più severe.
Ciò che va cambiato è la facoltà di importare della carne che contravviene le leggi di stordimento preventivo vigenti nel nostro Paese. Questa è un’anomalia di legge inammissibile. Per fare un esempio, se in un Paese non è stato accettato un medicinale io non posso importarlo in quel Paese da un altro che invece lo ha ammesso… Si chiama infrangere la legge!