Per chi desidera perseguire obiettivi di giustizia sociale ed economica anche nelle scelte quotidiane, il commercio equo e solidale rappresenta un’alternativa concreta al consumo di prodotti del mercato tradizionale. Oggi le organizzazioni che operano in Italia rispettandone e promuovendone i principi sono diverse e la loro attività si fonda sulla Carta italiana dei criteri del commercio equo e solidale. Anche per chi è animato dalle migliori intenzioni, però, non è facile scegliere i prodotti ‘giusti’, le dichiarazioni di sostenibilità ed eticità delle aziende sono sempre più diffuse e, di pari passo, si rischia di incappare in claim fuorvianti, eccessivi, se non addirittura falsi. Con l’obiettivo di coordinare e garantire l’attività delle organizzazioni del commercio equo e solidale è quindi nata, 20 anni fa, l’associazione Equo Garantito, che rappresenta attualmente circa 70 organizzazioni equosolidali.
Equo Garantito gestisce un sistema per verificare il rispetto di otto requisiti fondamentali nelle realtà aderenti secondo uno standard condiviso con l’Organizzazione mondiale del commercio equo e solidale (Wfto: World fair trade organization). “Quello che ci impegnamo a garantire – spiega Gaga Pignatelli, coordinatrice di Equo Garantito – è che non solo i prodotti, ma l’intero sistema che li produce soddisfi i criteri del commercio equo e solidale”. Il monitoraggio prevede tre passaggi (autovalutazione, valutazione interna, valutazione esterna), l’ultimo dei quali è certificato da Csqa (ente esterno indipendente), che conferma la credibilità e l’accuratezza delle procedure utilizzate. L’associazione svolge anche diverse attività a supporto del lavoro dei propri soci e per promuovere lo sviluppo e la crescita del settore attraverso educazione, formazione e rappresentanza.
Tra le iniziative dall’associazione per supportare chi vuole scegliere i prodotti socialmente e ambientalmente sostenibili senza farsi ingannare dal greenwashing è attualmente in corso Puoi fidarti, è Equo Garantito. La campagna, che ha preso il via il 9 marzo, intende valorizzare l’impegno delle organizzazioni aderenti a Equo Garantito e prevede una serie di attività di informazione e sensibilizzazione online e tramite stampa. “Il momento principale – spiega Pignatelli – è previsto il 16 marzo 2022, in occasione della Giornata internazionale dei diritti dei consumatori. Quel giorno infatti, dalle 18.00 alle 19.30, si svolgerà in diretta sulla pagina FB di Equo Garantito un webinar intitolato Fidarsi è bene? Filiere trasparenti: quando la sostenibilità non è greenwashing“.
L’incontro, promosso da Equo Garantito e Altreconomia, ha lo scopo di ribadire l’importanza di un consumo responsabile e raccontare l’esperienza di alcune imprese equosolidali che praticano ogni giorno scelte improntate alla sostenibilità sociale e ambientale. Rappresenta inoltre un’occasione per raccontare la filiera del commercio equo e solidale da tutti i punti di vista, come realtà in grado di proporre alternative concrete e controllate in cui la relazione tra produttori, imprese e consumatori non sia semplicemente uno slogan. “L’impegno per il rispetto dei diritti umani e per la lotta ai cambiamenti climatici è parte del Dna delle organizzazioni equosolidali – dichiara Pignatelli–, non certamente un’operazione di greewashing e ethicalwashing mirata a conquistare nuove fette di mercato”.
© Riproduzione riservata; Foto: Equo Garantito
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