Gli europei mangiano troppe proteine. E anche gli italiani non sono da meno, nonostante la tradizione gastronomica mediterranea ci porti ad abbondare in verdure e cereali. È quanto emerge da uno studio dell’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, che ha definito i quantitativi di assunzione di riferimento per la popolazione (Pri), ossia la quantità di proteine da inserire in una corretta alimentazione.
I dati dell’EFSA sulle proteine
Secondo l’Efsa, un adulto in buona salute dovrebbe consumarne in media 0,83 grammi per chilo di peso al giorno, di origine sia animale che vegetale. Seguendo questo schema la quantità ottimale per una donna di 50 kg risulta essere di 41,5 g. Per i giovanissimi la percentuale arriva fino a 1,31 g/kg. Mentre le donne in gravidanza non devono, come si affermava una volta “mangiare per due”, ma semplicemente aumentare il quantitativo di 1 g al giorno per il primo trimestre, di 9 g il secondo e di 28 g il terzo . Durante l’allattamento è consigliata un’assunzione supplementare di 19 g per i primi 6 mesi e di 13 g nel periodo successivo.
Confrontando queste cifre con i consumi reali si conferma la tesi secondo cui gli europei ‘abusano’ delle proteine. La stima dell’Efsa è di 67-114 g al giorno per gli uomini e di 59 a 102 g per le donne.
La situazione in Italia
«Il valore di 0,83 g indicato dall’Efsa corrisponde a un riferimento ottimale, in pratica le proteine dell’uovo – sottolinea Andrea Ghiselli dirigente di ricerca Inran. – Gli altri cibi hanno proteine di valore nutritivo minore, dovuto al diverso o inferiore contenuto di aminoacidi. Per cui ogni Stato dovrà correggere questo valore valutando la tipologia di proteine presenti negli alimenti più consumati dalla popolazione».
Per il nostro Paese, i dati di riferimento sono riportati nei Larn (Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti, definiti dalla Società Italiana di Nutrizione Umana). Le tabelle prevedono per le proteine un valore di 0,75 g per kg di peso, quindi leggermente più basso rispetto a quello europeo. Considerando però la correzione dovuta alla qualità, si arriva a 0,95 g/kg. Questi livelli risalgono al 1996 e sono in fase di revisione: i nuovi dati dovrebbero essere disponibili in autunno.
«Le indicazioni fornite dall’Inran, ricorda Ghiselli, riguardano però la quantità massima di proteine accettabile in una corretta alimentazione, che non dovrebbe superare il 15% del fabbisogno calorico». Ragionando sulle 2000 kcal per un adulto, si arriva a 75 grammi. Per chiarire: 30 g di Parmigiano contengono 10 g di proteine, 1 panino con hamburger 13 g, un etto di pastasciutta 4,7 g.
Anche in questo caso i consumi abituali superano le quantità «Secondo i dati rilevati dall’indagine INRAN – SCAI si stimano 93 grammi di proteine al giorno per gli uomini e 76 per le donne. In Italia – conclude Ghiselli – non ci sono carenze, anzi forse c’è il problema opposto».
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giornalista scientifica