È vero, ora siamo tutti un po’ più liberi di muoverci. Negozi e ristoranti hanno riaperto, il picnic al parco è di nuovo consentito e possiamo tornare ad allenarci in palestra. Il tutto nei limiti del distanziamento sociale e delle rigide regole pensate per evitare una recrudescenza dell’epidemia (che non sempre vengono rispettate). E se per stare più tranquilli organizzassimo una cena con gli amici in casa? Anche in questo caso, però, dovremmo prendere alcune precauzioni per non trasformare un’allegra rimpatriata in un nuovo focolaio. Per questo HelpConsumatori ha pubblicato una guida sulle cene con gli amici ai tempi del Covid.
Per prima cosa, bisogna menzionare il fatto che molti consigliano di creare delle “bolle sociali”, cioè dei (piccoli) gruppi di amici che si impegnano a incontrarsi solo tra di loro, almeno nella prima fase di allentamento delle misure di contenimento dell’epidemia. Le cosiddette “bolle sociali” hanno lo scopo di ridurre la diffusione del contagio – minore è il numero di persone con cui si sta a stretto contatto, minore è il rischio – ma anche di facilitare il tracciamento dei contatti dei positivi, nel caso in cui le cose vadano storte.
Dopo questa premessa possiamo passare ai consigli pratici. In primo luogo, il numero delle persone invitate deve essere congruo allo spazio a disposizione, soprattutto se si parla di luoghi chiusi, perché bisognerebbe comunque rispettare il distanziamento sociale. All’arrivo gli ospiti dovrebbero presentarsi con la mascherina e toglierla solo su invito dei padroni di casa, se lo ritengono opportuno, oppure soltanto nel momento in cui si mangia. Sarebbe meglio togliere anche le scarpe e lasciarle all’ingresso, ma si tratta di una precauzione in più che si può evitare lavando a fondo i pavimenti dopo l’evento. Ovviamente questo consiglio non vale se stiamo organizzando una grigliata in giardino. È una buona idea anche quella di mettere a disposizione degli ospiti gel disinfettanti e salviette monouso per asciugare le mani, in modo da non dover condividere lo stesso asciugamento.
Come al ristorante, anche in casa è bene disporre i posti intorno al tavolo in modo da mantenere il distanziamento tra gli ospiti, ad eccezione delle persone che abitano sotto lo stesso tetto, ovviamente. Da evitare il buffet e i vassoi di antipasti, che favoriscono assembramenti e comportano l’uso di posate comuni. Lo stesso vale per i finger food, che come dice il nome sono cibi da prendere con le mani. La cosa migliore, quindi, è servire tutte le portate già nel piatto (magari usando i guanti) e posizionare una pagnotta nel posto assegnato a ciascun commensale.
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Misure totalmente inutili. Le scarpe poi… abbiamo il covid sotto le suole? Quelle andrebbero tolte SEMPRE, per una questione igienica generale.
Si e magari mettiamoci pure una tuta monouso pronta e che si brucerà dopo che l’ospite se ne va, oltre a pretendere l’autocertificazione e misurargli la febbre. Misure che trovo al limite del ridicolo, ci rendiamo conto che non è ebola ma una forma più grave di influenza che alla maggior parte di noi non fa nulla, malgrado l’allarmismo fatto in tv e le fake numerose in rete e dai media? In Svizzera non c’è tutto questo teatrino, i bimbi sono di nuovo a scuola da maggio e senza mascherine, la gente gira tranquilla e sono praticamente a zero contagi. Piantiamola per favore con questo allarmismo. Sembrano più tentativi di ridurci a individui ipocondriaci e isolati gli uni dagli altri, un bel mix per creare il consumatore perfetto, colui che lavora e consuma e non ha nessuno, una macchinetta non un essere umano, insomma. Un buon sistema, la distanza sociale, per ammazzare anche la possibilità di manifestare contro eventuali soprusi del caro governo e dei sottoposti. È ora di finirla.
Pura verità!
Per fortuna a casa propria ciascuno potrà regolarsi secondo buon senso, ad esempio per quanto riguarda il buffet è sufficiente, per evitare “assembramenti” basta che ci si serva a turno (ma di quante persone stiamo parlando? e non vediamo se c’è qualcuno che si sta già servendo?), o che una sola persona lo presieda e sporzioni al momento dal vassoio al piatto che il commensale sporge.
Sull’uso delle posate comuni poi… non è che se in tavola c’è la ciotola delle polpettine dopo essersi serviti i commensali si lecchino il forchettone di servizio.
Quanto all’usa-e-getta assolutamente no, in bagno mettete un cestinetto con sufficienti salviette piccole “ospite” in modo che ciascuno ne abbia a disposizione più di una pulita, e a fine serata buttatele in lavatrice.
Idem per tovaglioli e piatti, il covid non dev’essere una scusante per mettere in tavola dei tristissimi servizi da buttare, i tovaglioli di stoffa a fine cena andranno tranquillamente in lavatrice e il vasellame in lavastoviglie.
Ma ci si rende conto in che mondo ci vogliono far vivere?Basta seguire diversi accorgimenti,per esempio,anche come dici tu.