Le etichette nutrizionali sulla confezione degli alimenti sono un metodo efficace per aumentare la consapevolezza dei consumatori sulle caratteristiche del cibo che stanno per comprare. Nel mondo ne esistono di vari tipi, con diverso design e contenuto informativo. Uno studio internazionale pubblicato in ottobre sulla rivista Nutrients rivela le forti differenze di efficacia tra un tipo di etichetta e l’altro. Questi risultati sono particolarmente significativi perché derivano da un lavoro imponente svolto in 12 diversi Paesi su circa 1000 persone in ognuno, appartenenti a diversi ceti sociali. A realizzarlo è stato un consorzio internazionale di ricercatori francesi di alto livello che si occupano di epidemiologia nutrizionale (Eren, Inserm, Inra, Cnam, Paris 13, Bobigny) e dell’università Curtin di Perth in Australia.
La ricerca si è svolta online tra aprile e luglio 2018. A ogni partecipante sono stati sottoposti tre gruppi di tre prodotti con marchio fittizio: tre pizze, tre dolci e tre cereali da colazione. In un primo tempo è stato chiesto di dare un parere sulle qualità nutrizionali dei prodotti del tutto privi di etichetta nutrizionale. In seguito si è chiesta la stessa valutazione mostrando una delle cinque etichette dello studio. La classifica che è emersa è chiara e l’etichetta più efficace in tutti i Paesi e per tutti i livelli di istruzione è Nutri-Score. Di seguito la classifica dalla migliore per efficacia nel comunicare correttamente i contenuti nutrizionali, alla peggiore.
1 Nutri-Score, punteggio nutrizionale con grandi lettere e colori (A verde, B verde chiaro, C giallo, D arancione, E rosso)
2 Multiple Traffic Lights (MTL), semaforo multiplo, colori (verde, giallo, rosso) e quantità contenute di nutrienti
3 Health Star Rating system (HSR), sistema a stelle della salute. Valore complessivo in numero e stelle e quantità di nutrienti
4 Warning symbol, simbolo di avvertimento, presente se una singola voce è in eccedenza (es. sodio, grassi saturi)
5 Reference Intakes (RI), valori di riferimento per singola porzione rispetto all’assunzione giornaliera raccomandata
La possibilità di leggere una delle cinque etichette nutrizionali sopra elencate ha consentito ai consumatori di migliorare la propria capacità di capire nel modo giusto le qualità del cibo e le quantità di ciò che vi è contenuto in relazione all’impatto sulla salute che alcuni elementi possono avere se consumati in modo eccessivo. Ciò è avvenuto in ordine decrescente dal logo 1, Nutri-Score, il più efficace, al logo 5, quello standard usato dalle industrie alimentari, il meno efficace.
Quest’ultimo non sfrutta il potere comunicativo dei colori ed è espresso in numeri riferiti a una porzione, quindi richiede un livello di istruzione elevato per essere compreso. In ogni caso, è confermata l’ipotesi che le etichette nutrizionali aiutano il consumatore a scegliere i prodotti in funzione delle qualità nutrizionali. Tutti e cinque i metodi permettono di migliorare le percentuali di risposte esatte fornite dai consumatori, anche se in grado diverso.
In particolare Nutri-score triplica la capacità dei consumatori di classificare i prodotti in modo corretto, rispetto all’etichetta classica con i contenuti nutrizionali, mentre l’etichetta a semaforo la raddoppia. La superiorità di Nutri-score è stata confermata in tutti i Paesi, compresi quelli che da tempo hanno in uso un sistema diverso. Tra le chiavi del successo la presentazione sintetica e intuitiva e l’uso del colore, che ha il doppio merito di attirare l’attenzione sul logo e di trasmettere il messaggio chiave: rosso è negativo e verde positivo.
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Perché hé non ci facciamo promotrici di una modifica a questa etichetta nutriscore? Negli altri post ,grazie ai commenti dei lettori davvero molto in gamba, sono stati ben chiariti i limiti e le lacune di questa etichetta frutto che in Italia,evidentemente, siamo decisamente piú attenti in questo ambito.