I grissini sono sostituti del pane comodi e gustosi, presenti in molte dispense. La croccantezza e la friabilità di questi prodotti cambiano in base agli ingredienti e alla lavorazione: si va dai torinesi, più sottili, ai rustici, un po’ più grossi e simili al pane. Ma si trovano anche quelli preparati con farina integrale, di Kamut® o di farro, oppure aromatizzati con olive, rosmarino e altri ingredienti.
Grissin Bon, leader dei grissini
Fra i più noti ci sono i Fagolosi, prodotto di punta dell’azienda Grissin Bon di Sant’Ilario d’Enza (RE), proposti in diverse varianti, fra cui olive nere, rosmarino, sesamo e cipolla. La stessa azienda produce anche per molte catene di supermercati. “Il ruolo di copacker nei grissini – fa sapere il direttore commerciale Callisto Scanarini – è molto importante per Grissin Bon, in quanto produciamo per Coop, Conad, Esselunga, Despar, Pam, Finiper, Carrefour e MD in Italia, oltre che per Sainsbury’s in Inghilterra e Lidl. Questo vale circa il 15% del fatturato”.
I Fagolosi hanno una ricetta un po’ diversa rispetto a quelli realizzati per i supermercati: sono salati in superficie, impiegano solo olio extravergine di oliva e contengono estratto di malto e farina di frumento maltato, che migliorano consistenza e aroma. Oltre ai Fagolosi l’azienda vende anche i Fornarelli, grissini rustici che hanno ingredienti praticamente identici ai grissini marchiati Coop, Pam e Despar.
Confronto tra grissini
Per fare un confronto abbiamo considerato i grissini rustici preparati da Grissin Bon per Coop, Pam, Despar ed Esselunga. Dall’elenco degli ingredienti riportato sull’etichetta possiamo notare che tutti i prodotti hanno ricette semplici e simili fra loro: farina tipo “0”, olio di oliva, lievito, sale e aromi. Il tipo di olio però cambia: extravergine per i grissini Esselunga, “di oliva” per gli altri. “Normalmente le catene si affidano alle nostre ricette – spiega Scanarini – tranne per qualche esigenza specifica di ricette personalizzate. L’azienda non produce per le catene grissini come i Fagolosi perché questo è il prodotto leader del mercato nazionale”.
I consumatori più attenti si saranno chiesti a cosa servano gli “aromi” nei grissini. “Gli aromi che utilizziamo nei nostri prodotti – fa sapere Grissin Bon – sono di origine naturale (rosmarino ed oliva), e vengono inseriti in ricetta con la funzione di antiossidanti, per preservare le caratteristiche organolettiche del prodotto dal deterioramento naturale dei grassi estendendone la freschezza”.
Gli aspetti nutrizionali
Osservando la tabella nutrizionale si vede che i grissini sono meno “dietetici” di quanto si pensi: 100 g forniscono poco più di 400 calorie (al pari di un piatto di pasta con un condimento leggero). È vero che pesano poco e una porzione corrisponde a circa 30 grammi, ma sono molto più “energetici” del pane, quindi non sono la soluzione ideale per chi vuole limitare le calorie.
Più che le calorie, però, a essere in eccesso è il sale. Un etto di grissini ne contiene 2,6-2,7 grammi, ovvero più della metà dei 5 grammi giornalieri che l’Oms raccomanda di non superare. Sulla confezione dei Fagolosi e di Fornarelli si legge la frase “Fonte di iodio”. Si tratta di un’indicazione interessante perché la carenza di iodio è piuttosto diffusa nel nostro Paese e, per evitarla, le istituzioni sanitarie raccomandano di utilizzare sale iodato, cosa che non accade per la maggior parte dei prodotti industriali. È quindi apprezzabile la scelta di Grissin Bon, anche se sbandierare questa caratteristica potrebbe sembrare una scelta di marketing per distrarre i consumatori dall’eccesso di sale.
Il Nutri-Score dei grissini
Proprio per l’elevato contenuto di sale, se applichiamo ai grissini l’etichetta a semaforo francese (Nutri-Score *), tutte le marche vengono classificati con la lettera “D” arancione. Si tratta di un giudizio non così buono visto che la valutazione nutrizionale va da “A”, per i prodotti più salutari a “E” per quelli da limitare. Il giudizio penalizzante è da attribuire all’eccessivo conteneuto di sale. Per esempio i Pangrì Mulino Bianco – sempre grissini di tipo rustico – ricevono un Nutri-Score C, perché la ricetta è un po’ diversa, troviamo l’olio di girasole al posto dell’oliva ma, sopratutto, il sale si ferma all’1,9 %.
Chi cerca un prodotto con etichetta a semaforo verde intenso e valutazione “A”, deve orientarsi verso i Grissinetti a basso contenuto di sodio Esselunga Equilibrio (prodotti però da Vita Vigor) che infatti hanno un gusto completamente diverso . In questo caso l’olio extravergine di oliva arriva al 7 % circa e risulta inferiore rispetto agli altri (8-12%), ma la caratteristica principale (come indicato anche sulla confezione) è il contenuto di sale molto basso pari allo 0,013%.
Per quanto riguarda i prezzi, come al solito i prodotti con il marchio dei supermercati sono i più convenienti. I Fagolosi, in alcuni punti vendita di Ferrara e nei siti delle catene, hanno un costo variabile da 6 a 10 €/kg. I grissini Esselunga si comprano a 6,20 €/kg, per quelli Despar si scende a 4,30 €/kg seguiti da Pam (3,80) e Coop (3,30). I grissini Mulino Bianco con olio di girasole vanno da 3,50 a 6,40 €/kg mentre i Grissinetti Esselunga con extravergine e a basso contenuto di sodio costano 5 €/kg.
Note:
(*) L’etichetta a semaforo modello Nutri-Score è generata con il sito Open Food Facts. Il Nutri-Score è il modello di etichettatura a semaforo adottata in Francia, che dà un punteggio agli alimenti sulla base dei nutrienti contenuti (considerando sia quelli benefici per la salute sia quelli da limitare). L’etichetta prevede una gamma di cinque colori, che varia tra il verde intenso e il rosso, passando per il giallo e l’arancione, abbinati alle prime cinque lettere dell’alfabeto, dalla ‘A’ alla ‘E’. Le lettere esprimono il livello di salubrità (ottimo per la ‘A’, minimo nella ‘E’). Il sistema è adottato volontariamente.
(**) Prezzi rilevati in alcuni punti vendita di Ferrara e sui siti delle catene nel mese di aprile 2018
© Riproduzione riservata
Siamo un sito di giornalisti indipendenti senza un editore e senza conflitti di interesse. Da 13 anni ci occupiamo di alimenti, etichette, nutrizione, prezzi, allerte e sicurezza. L'accesso al sito è gratuito. Non accettiamo pubblicità di junk food, acqua minerale, bibite zuccherate, integratori, diete. Sostienici anche tu, basta un minuto.
Dona ora
Giornalista pubblicista, laureata in Scienze biologiche e in Scienze naturali. Dopo la laurea, ha collaborato per alcuni anni con l’Università di Bologna e con il CNR, per ricerche nell’ambito dell’ecologia marina. Dal 1990 al 2017 si è occupata della stesura di testi parascolastici di argomento chimico-biologico per Alpha Test. Ha collaborato per diversi anni con il Corriere della Sera. Dal 2016 collabora con Il Fatto Alimentare. Da sempre interessata ai temi legati ad ambiente e sostenibilità, da alcuni anni si occupa in particolare di alimentazione: dalle etichette alle filiere produttive, agli aspetti nutrizionali.