È passato un anno da quando l’Unione europea ha autorizzato l’uso degli edulcoranti a base di Stevia, o più esattamente dei glicosidi steviolici che ne rappresentano la componente dolcificante.

Prevedibilmente, il nuovo dolcificante di origine naturale ha rapidamente conquistato spazio sul mercato, con 300 nuovi prodotti. E contemporaneamente si è evoluto: oggi al supermercato si trova sempre meno il semplice estratto di stevia e sempre di più i glicosidi purificati, con un potere dolcificante 100 o 200 volte maggiore dello zucchero.

 

Una novità che i consumatori non sembrano ancora aver accettato fino in fondo. Secondo la società di ricerche inglese Leatherhead research, i glicosidi steviolici non sono ancora percepiti come un prodotto naturale, anche se in realtà lo sono: a complicare le cose c’è il fatto che dal punto di vista dei regolamenti europei questi edulcoranti non sono definibili come “naturali” – i glicosidi in quanto tali non esistono in natura – ma piuttosto come un estratto da un prodotto naturale.

 

Il dibattito è ancora in corso ma è probabile che proprio questa sarà la definizione adottata.

Restano le perplessità nei confronti dei dolcificanti in genere, di cui non si dovrebbe in nessun caso abusare: e se tra i vari dolcificanti disponibili la stevia è valutata positivamente, il 62% dei consumatori afferma che vorrebbe prodotti con meno dolcificanti.

 

Intanto le aziende alimentari stanno già guardando oltre, su diversi  fronti. La ricerca si sta muovendo per trovare nuove piante che possano essere utilizzate come dolcificanti naturali: «risultati interessanti potrebbero venire dall’agave (foto a destra) e dall’estratto di monk fruit (una cucurbitacea di origine cinese chiamata anche luo han guo, foto in basso)» spiega Monique Simmonds dei Royal Botanical Gardens di Kew (Regno Unito).

 

Negli Usa sono già in vendita dolcificanti a base di questo frutto, usato da solo o in combinazione con zucchero e stevia.

Mentre alcune aziende puntano a trasformare l’immagine della stevia mettendola sul mercato non come dolcificante ma come ingrediente “normale”, in grado però di alleggerire l’apporto calorico degli alimenti.

 

In questo modo l’industria spera di allargare la categoria di consumatori interessata alla stevia – dolcificanti e prodotti dietetici sono rivolti principalmente alle donne – e anche i tipi di prodotti in cui è possibile inserirla, dai cereali agli yogurt e ai gelati.

 

Paola Emilia Cicerone

Foto: Fotos.com

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giunela
giunela
30 Ottobre 2012 16:18

Intanto ho trovato i semi di stevia e a primavera la seminerò……

Ambra
Ambra
31 Ottobre 2012 13:19

Esistono già i dolcificanti a base di agave e sono venduti anche in Italia nei negozi di prodotti biologici. Ve li consiglio perchè un solo cucchiaino basta per dolcificare the e caffè (a seconda dei gusti ovviamente
http://shop.allos.de/weiteres/agavendicksaft

giunela
giunela
1 Novembre 2012 06:08

Ha un unico difetto: con il caffè lascia in bocca un retrogusto di liquirizia.

Sofia
Sofia
3 Novembre 2012 13:06

Ho le piante di st4evia sul terrazzo e producono moltissime foglie e rami.
Io dolcifico anche con il succo di agave, si acquista nei negozi bio, è dolce e buono.
Poi c’è il malto di orzo, riso che dolcificano come il miele e sono cruelty free 🙂

fulvio
fulvio
8 Novembre 2012 17:30

Concordo con Sofia,in piu’ per il malto c’e’ anche un piu’basso picco glicemico rispetto al miele ed al saccarosio.