Il Paese della dieta mediterranea intende fare a meno dell’Istituto che ha promosso nel mondo questo stile alimentare. Da qualche settimana al Ministero delle Politiche Agricole si parla di soppressione o di accorpamento dell’Inran con altri Enti. Si tratta di una ristrutturazione che comprometterebbe l’identità e l’autonomia dell’Istituto.
Il programma prevede una riduzione ulteriore dei fondi che porterebbero all’esaurimento di quel poco di ricerca indipendente nel campo alimentare che si fa in Italia. Come conciliare le dichiarazioni dei ministri della Salute e dell’Agricoltura quando nei loro discorsi sottolineano l’importanza della sicurezza e della corretta alimentazione, con il progetto di chiudere i battenti all’Inran? La ricerca nell’ambito della nutrizione deve continuare a essere pubblica, e non può rispondere a logiche produttive o a interessi di parte. Pensare di risparmiare chiudendo l’Istituto, oltre che eticamente inaccettabile, è un’operazione fallimentare, perché porterebbe all’aumento della spesa sanitaria nel medio termine.
Nei prossimi giorni a Roma si discuterà di questi temi. Forse si è già deciso che la ricerca nel campo alimentare non serve, che le scoperte e le novità del settore sono spazi riservati alle aziende private per elaborare nuovi prodotti non sempre salutari. Invitiamo il ministro dell’Agricoltura Mario Catania (vedi foto) a esaminare con attenzione la questione e a mantenere in vita un istituto così importante per il nostro Paese, fornendo adeguate risorse per il rilancio dell’attività di ricerca.
Milano 12 giugno 2012
Primi firmatari della petizione per salvare l’Inran
- Roberto La Pira, direttore Ilfattoalimentare.it
- Gianna Ferretti, docente Università Politecnica delle Marche
- Antonio Longo, presidente Movimento Difesa del Cittadino
- Rocco Di Blasi, direttore Il salvagente.it
- Elvira Naselli, giornalista La Repubblica
- Venetia Villani, direttore Cucina Naturale
- Antonio Lubrano, giornalista
- Carla Favaro, nutrizionista e giornalista
- Giuseppe Altamore, direttore Club 3 Vivere in armonia
- Alfredo Clerici, tecnologo alimentare, Newsfood.com
- Antonello Paparella, docente Università Studi Teramo
- Gabriella Iacono, presidente Milano Ristorazione
- Maria Caramelli, direttore Istituto Zooprofilattico Sperimentale Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta
- Dario Dongo, avvocato e giornalista
- Licia Granello, giornalista La Repubblica
- Alberto Mantovani, dirigente di ricerca Istituto Superiore Sanità
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