Lo spauracchio della passata di pomodoro cinese venduta al supermercato è una bufala che gira da anni in rete sbandierata in modo strumentale da associazioni come Coldiretti e da rappresentanti delle istituzione per dimostrare la necessità di difendere il made in Italy. In realtà le conserve vendute sugli scaffali dei supermercati sono per la stragrande maggioranza ottenute da prodotto italiano.
L’Italia importa da: Cina, California, Grecia e altri Paesi, bidoni da 100-200 kg di triplo concentrato di pomodoro, ma si tratta di quantitativi poco rilevanti rispetto alla nostra produzione di concentrato. In ogni caso si tratta di materia prima che non si discosta molto dal nostro prodotto italiano, salvo il prezzo inferiore.
Il concentrato di pomodoro importato, viene acquistato e rilavorato da un gruppo di dieci aziende conserviere per produrre tubetti e vasetti destinati ai paesi europei ed extra europei per le bottiglie di ketchup, per i sughi pronti e altri prodotti dove il pomodoro risulta un ingrediente minore.
Le conserve di passata e di polpa vendute in Italia contengono il 100% di prodotto made in Italy, come scritto in etichetta. La raccolta del pomodoro fresco per la trasformazione è più che sufficiente a coprire la necessità delle nostre imprese che lavorano solo materia prima italiana. In media si trasformano ogni anno circa 5 milioni di tonnellate di prodotto fresco e il 60% viene esportato.
A questo link si può leggere un aggiornamento dal titolo “Pomodoro cinese: il servizio delle Iene è inattendibile: troppi vermi, tanta fantasia e dati senza riscontri. Sì all’origine dei prodotti in etichetta“.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Ottimo!
anche io pensavo che nelle passate e sughi pronti, ci fosse anche del concentrato di pomodoro cinese, avendo letto, da qualche parte, che diverse aziende italiane non esitavano a usarlo per i loro prodotti. Adesso ho le idee più chiare. Vi ringrazio e continuate così.
Io trovo con facilità anche al discount locale doppio e triplo concentrato di pomodoro fatto da pomodori italiani (almeno così dichiarano).
Secondo il decreto del 2005, la definizione di “passata o passato” è riservata al prodotto ottenuto, esclusivamente, da pomodoro fresco. Pertanto è vietato aggiungere acqua al concentrato di pomodoro per ottenerne passata. Il decreto, oltre a fissare alcune caratteristiche di qualità, prevede un’analisi isotopica per smascherare, eventuale, acqua aggiunta fraudolentemente. Infine, bisogna fare distinzione tra le passate “vellutate” senza bucce e semi, da quelle “rustiche” che possono contenere alcuni semi e bucce “invisibili”, perché sono prodotte con procedimenti diversi; la seconda, in genere, prevede una fase di pelatura che precede quella di estrusione anziché setacciatura (passatura) attraverso piccoli fori di ca. 1 mm adottata per la prima.