Uno spot della Coca-Cola che ha come testimonial lo chef Simone Rugiati è stato censurato dall’Istituto di autodisciplina pubblicitaria e non andrà più in onda. È stata così accolta la segnalazione inviata da Il fatto alimentare lo scorso settembre che chiedeva l’interruzione immediata della campagna.
Per Coca-Cola si tratta della terza censura in pochi mesi, e questo dimostra quanto poco la multinazionale prenda in considerazione le raccomandazioni e gli inviti ad una maggiore attenzione avanzati con insistenza dall’Istituto di autodisciplina.
Nella comunicazione che abbiamo ricevuto, l’Istituto di autodisciplina pubblicitaria invita Coca-Cola a ripensare lo spot, evitando di suggerire ai consumatori di bere tutti i giorni la bibita, perché è sbagliato “proporre modelli di consumo e stili di vita non improntati alla massima correttezza, in termini di educazione alimentare”.
Bocciata la pubblicità di Coca-Cola
Siamo di fronte a una bocciatura pesante. La decisione ha costretto Coca-Cola a modificare la programmazione e interrompere la pubblicità con Simone Rugiati su tutte le emittenti.
La pubblicità censurata riguarda uno solo degli spot della saga, quello che proponeva un pranzo in famiglia. Era l’ennesimo messaggio che consiglia una bevanda zuccherata a tavola, cercando di veicolare una pessima abitudine americana che Coca-Cola cerca di trapiantare in Italia.
Considerando poi lo stretto legame che esiste tra il consumo di bevande gassate e sovrappeso, c’è da chiedersi con quale coraggio Coca-Cola realizzi certi spot.
Non è la prima volta che l’azienda ci prova: nel 2011 la pubblicità “La formula della felicità” invitava le mamme a fare pasteggiare i bambini con la bibita a base di caramello. Allora il Giurì censurò il messaggio e la Coca-Cola si era prontamente impegnata a non ripetere l’errore. Nei mesi successivi la società venne censurata una seconda volta per una pubblicità mascherata apparsa sulla rivista Donna Moderna (un finto articolo con le foto di Lorella Cuccarini in cucina alle prese piatti imbanditi e bottiglie di Coca-Cola protagoniste delle immagini).
Quale sarà la prossima mossa della multinazionale delle bollicine?
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.
un po’ di giustizia, ma come si fa a fare una pubblicità del genere! invitare a pranzare e cenare con la coca cola uno scandalo. Bevanda piena di zuccheri per il pasto?
e poi no comment su Simone Rugiati!
E’ davvero vergognoso come questi personaggi famosi si prestino a fare da casse di risonanza per questo tipo di prodotti.
Per un famoso che fa pubblicità a fin di bene, ce ne sono decine che cercano solo di farti ammalare. Da boicottare.
simone rugiati… chef o personaggio adatto alla tv???
Da quando è stata fatta richiesta di censura, fortunatamente di tempo ne è passato a sufficienza da far concludere la programmazione dello spot.
Bene ha fatto l’Istituto di autodisciplina pubblicitaria ad aspettare la fine del ciclo di programmazione, lasciando Coca Cola libera di promuovere la sua bibita nelle occasioni di festa. Si è poi limitata ad un semplice "Invito a ripensare", che nella sostanza non vuol dire un accidente, perché ha capito che in questo modo ha dato il contentino ai censori.
Complimenti per l’iniziativa che ha portato al risultato desiderato, ma….. questi signori che son seduti sulle loro care poltrone, una tv nel loro studio di riunione non la tengono accesa? oppure siamo alle solite, ossia deve essere il "cittadino" a svegliare i controllori? a questo punto che non si chiamassero Comitato di Controllo…. controllano cosa? solo la loro busta paga?
Vergognoso che uno che si fa chiamare chef (non dirige nessuna cucina che io sappia), italiano per di più (ma non potevi fare la pubblicità di un olio extra vergine?), si faccia pagare per pubblicizzare una bevanda zuccherata. Rugiati vergognati, non hai il talento che ci vuole per essere un grande chef e quindi ti sei messo a fare il personaggio televisivo (non ti riesce neanche quello, a Pechino Express hai dato spettacolo come il tipico maleducato e cafone in viaggio)
il guaio è che la nostra cucina sta scivolando sempre più in basso causa anche la TV che ha generato dei mostri ,ha ragione un lettore questo Rugiati ma quale chef di che cosa se non ha una cucina da far "Marciare"