Due studenti universitari di Perugia sono ricoverati nel reparto di rianimazione per una grave intossicazione da botulino. I due ragazzi di 26 e 21 anni, originari delle province di Viterbo e Lecce, sono arrivati al pronto soccorso dell’ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Perugia nelle prime ore di domenica notte, in condizioni valutate serie dal personale medico. Gli accertamenti di laboratorio hanno confermato la presenza della tossina del batterio botulino nel cibo che i due ragazzi avevano consumato per cena sabato sera. La causa sarebbe da ricercare in alcune conserve casalinghe che erano state spedite dalle famiglie.
Il botulismo è un’intossicazione causata dalla tossina botulinica, prodotta dal batterio Clostridium botulinum che cresce in ambienti privi di ossigeno e si può trovare sulle materie prime usate per produrre conserve vegetali e altri prodotti alimentari non acidi. Il problema è che il botulino produce spore molto resistenti, difficili da eliminare con la maggior parte dei trattamenti anche termici, e queste spore possono attivarsi in un secondo momento e produrre la tossina. I sintomi si manifestano a distanza di 12 – 36 ore dall’ingestione, anche se si registrano casi anche dopo 15 giorni. La tossina botulinica colpisce il sistema nervoso, causando la paralisi dei muscoli. I sintomi caratteristici sono vista annebbiata, bocca secca, affaticamento e debolezza, seguiti dalla paralisi vera e propria. L’intossicazione deve essere contrastata rapidamente da un’antitossina, ma il recupero richiede comunque settimane o mesi.
Per allontanare il rischio botulino, e di altri microrganismi pericolosi, l’ISS consiglia di evitare il consumo di conserve domestiche e industriali che hanno perso il sottovuoto (riconoscibili dai tappi che se sottoposti alla pressione delle dita si piegano verso il basso e fanno “click-clack”). Sono da eliminare anche i barattoli che perdono liquidi o presentano bollicine di gas che risalgono dal fondo e o prodotti dall’odore, colore e consistenza alterata. In questi casi non bisogna fare la prova di assaggio, perché anche una minima quantità di alimento contaminato dalla tossina può essere pericolosa.
Per informazioni più dettagliate, l’Istituto superiore di sanità nel 2014 ha pubblicato un volume con le linee guida per preparare in casa conserve di ogni tipo, senza incorrere nel rischio botulino.
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