Le stoviglie in bambù saranno presto vietate in Svizzera, perché possono essere dannose per la salute dei consumatori. Pubblicizzati come un’alternativa ecologica e vegetale a piatti e bicchieri di plastica, in realtà questi prodotti sono realizzati miscelando le fibre di bambù con resine e polimeri plastici, che possono contaminare gli alimenti con sostanze pericolose, come melammina e formaldeide. Di conseguenza, non sono nemmeno biodegradabili, né compostabili. Non è ancora stata annunciata la data precisa in cui entrerà in vigore il divieto, ma è stato confermato dall’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (Usav) a RSI. La decisione è arrivata dopo un’indagine del Servizio del consumo e degli affari veterinari (Scav) del cantone di Ginevra dai risultati preoccupanti.
Gli ispettori hanno prelevato 88 campioni di stoviglie realizzate con fibre vegetali, tra cui quelle in bambù, e li hanno analizzati alla ricerca di una quarantina di sostanze, tra cui formaldeide, melammina e interferenti endocrini. Per questi ultimi, i controlli non hanno rivelato irregolarità, ma non è così per le altre due sostanze. Il 38% delle stoviglie in bambù è risultato infatti fuori norma per il superamento dei limiti di formaldeide o melammina, sostanze alla base della resina plastica utilizzata per la fabbricazione di questi prodotti.
Quando vengono scaldate o entrano in contatto con alimenti acidi, come il limone, l’aceto o il pomodoro, le stoviglie realizzate con questi polimeri possono liberare formaldeide e/o melammina, che così possono contaminare il cibo ed essere ingerite dai consumatori. La formaldeide è considerata dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) come una sostanza cancerogena per gli esseri umani (gruppo 1), mentre la melammina può causare lesioni ai reni.
Chi utilizza questo tipo di stoviglie può prendere alcune precauzione per ridurre i rischi. Come spiegano gli esperti dello Scav di Ginevra, è opportuno rispettare scrupolosamente le condizioni di utilizzo previste dal produttore: “con certi tipi di materiali, il riscaldamento, l’uso del microonde o tempi di contatto prolungati con gli alimenti sono sconsigliati perché ciò favorisce la migrazione di contaminanti nel cibo.”
Nel 2020 anche Altroconsumo aveva analizzato diverse stoviglie in bambù, riscontrando il rilascio di formaldeide e melammina, anche se al di sotto i limiti di legge, e lo stesso problema era stato sollevato dall’Ufficio federale tedesco per la valutazione del rischio (BfR), che ne aveva sconsigliato l’uso per bevande e alimenti caldi. La Svizzera, dopotutto, non è il primo Paese a vietare il commercio delle stoviglie in bambù. Decisioni analoghe sono state prese da altri sei stati europei, cioè Austria, Finlandia, Danimarca, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo.
© Riproduzione riservata Foto: stock.adobe.com
[sostieni]
Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.