Sicurezza alimentare: buoni i risultati in Europa, lo conferma il rapporto annuale del RASFF. Tra le criticità maggiori il virus dell’epatite nei frutti di bosco in Italia
Sicurezza alimentare: buoni i risultati in Europa, lo conferma il rapporto annuale del RASFF. Tra le criticità maggiori il virus dell’epatite nei frutti di bosco in Italia
Agnese Codignola 6 Luglio 2015Da 35 anni il sistema RASFF (Rapid Alert System for Food and Feed) aiuta gli europei a migliorare la propria consapevolezza in materia di sicurezza alimentare. I puntuali allarmi hanno contributo ad aumentare la sensibilità di un’opinione pubblica e hanno avuto importanti ricadute a livello normativo. Il sistema funziona anche se non mancano problemi, lacune, meccanismi da ottimizzare, soprattutto per quanto riguardala tracciabilità delle filiere (come confermano gli scandali della carne di cavallo o del virus dell’epatite A nei frutti di bosco). Questo è il messaggio veicolato dal rapporto annuale del RASFF 2014 che riassume i risultati in un’infografica, consultabile qui.
Nel 2014 sono stati emanati complessivamente 3.157 avvisi, 751 dei quali classificati come allerta, 410 come indicazioni per follow up, 623 come avvisi di attenzione e 1.373 come notifiche di respingimento. Rispetto all’anno precedente le allerte sono aumentate del 25%, mentre le altre segnalazioni sono diminuite.
Analizzando i motivi che hanno spinto il RASFF a emanare le segnalazioni, si notano alcune voci in diminuzione (come le allerte provenienti dalle dogane), altri in aumento come i controlli realizzati in proprio dalle aziende, insieme alla scoperta di sostanze tossiche negli alimenti e alle segnalazioni dei consumatori. In aumento anche le analisi per le merci provenienti da Paesi extra EU. Tra le voci specifiche, i metalli pesanti come arsenico inorganico, cadmio, piombo, mercurio sono tra i più controllati e, purtroppo, tra i più presenti nel pesce ma non solo.
Un altro problema diffuso riguarda la presenza di batteri o virus patogeni, ma anche di sostanze chimiche potenzialmente pericolose come allergeni e additivi non previsti o non sicuri, con una serie di esempi dei casi eclatanti: l’anice stellato cinese, contaminato da un veleno proveniente da una varietà di anice tossica; i pomodori del Marocco con alcaloidi; le uova tedesche con Salmonella , le salsicce danesi farcite di Listeria e, naturalmente, i misti frutti di bosco surgelati all’epatite A diffusi in tutta Europa ma soprattutto in Italia dove sono stati totalizzati oltre 1700 casi .
Il dossier dedica grande spazio alle tossinfezioni alimentari che hanno colpito i Paesi europei nel 2014, dall’E.coli alla Listeria, dalla Salmonella ai Norovirus. Ci sono poi le segnalazioni sui biocontaminanti, cioè sostanze che si formano spontaneamente in un alimento e che possono costituire un pericolo per l’uomo. Un esempio tipico è l’istamina, che si forma nel pesce e può dare origine a reazioni talvolta gravi. Il RASFF si adegua ai tempi, come dimostra un capitolo dedicato a integratori alimentari e dietetici. si tratta di un terreno minato per via dei numerosi sistemi di commercializzazione esistenti in rete difficili da controllare. Spesso negli integratori si trovano sostanze non dichiarate: farmaci quali il litio (antipsicotico) il sildenafil (principio attivo del viagra), la sibutramina (antiobesità, molto pericoloso), vere e proprie droghe come il principio attivo della cannabis e molti altri. nel gruppo delle segnalazioni troviamo i residui di pesticidi ed erbicidi e i contaminanti nei mangimi (che rappresentano il 10% del totale delle segnalazioni), tra i quali OGM, elementi chimici e micotossine. La parte finale è dedicata al RAFFS stesso, al funzionamento e alla direzione che prenderà nei prossimi anni; le tavole conclusive fotografano, Paese per Paese, anno per anno, la situazione attuale e quella immediatamente precedente.
Interessante la top ten delle allerte più frequenti: al primo posto c’è il mercurio nel pesce, segnalato soprattutto dall’Italia. Seguono aflatossine, salmonelle, cromo, listeria, e.coli (shigatossine), manganese, OGM e altre sostanze non autorizzate in zone fuori dall’Europa, tra i quali spicca l’aumento l’Asia, continente dal quale provengono alimenti oggetti di azioni del RASFF in costante aumento e superiore alle altre aree geografiche. Al RASFF il lavoro non manca e probabilmente ci sono migliorie da apportare. Ma se l’Europa sta meglio di altri Paesi e confederazioni il merito è anche di questa rete che cerca di catturare tutto ciò che può costituire un pericolo, e avvisa subito le autorità di ciò che ha pescato. Compreso il mercurio.
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Giornalista scientifica