Rapporto sulla sicurezza alimentare nel 2013. In un anno 3.136 notifiche tra cui l’epatite A nei frutti di bosco, lo scandalo della carne di cavallo e il mercurio nel pesce
Rapporto sulla sicurezza alimentare nel 2013. In un anno 3.136 notifiche tra cui l’epatite A nei frutti di bosco, lo scandalo della carne di cavallo e il mercurio nel pesce
Valeria Nardi 7 Marzo 2014La tipologia dei prodotti irregolari italiani è eterogenea, e vede in cima alla lista l’alimentazione animale, seguita dai prodotti della pesca e frutta e vegetali. Anche la tipologia del rischio è risultata essere abbastanza differenziata. Le maggiori irregolarità sono dovute a contaminazioni microbiologiche, tra cui 20 per presenza di Salmonella (soprattutto nel pollame e nei mangimi), 11 casi di Listeria (in salmone affumicato, latticini e carne), 11 dovute a E. Coli seguite dalle notifiche per il Virus dell’epatite A nei frutti di bosco congelati.
A seguire nella classifica troviamo otto casi di DNA equino in prodotti alimentari, biocontaminanti, micotossine e metalli pesanti. Infine è stata segnalata la presenza di allergeni non dichiarati in etichetta (4) e corpi estranei (7) soprattutto parti di vetro e di metalli. Da notare che nel 2013 si è registrato un incremento di ritrovamenti di Salmonelle, E. coli e Norovirus, ma probabilmente è collegato ad un maggior controllo nella ricerca di questi patogeni.
Tra i contaminanti chimici più frequenti, le notifiche riguardano soprattutto residui di fitofarmaci, micotossine e migrazioni di materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti. Rispetto al 2012 c’è stato un notevole aumento per i residui di farmaci veterinari ed i metalli pesanti (mercurio, cadmio e piombo).
Le principali irregolarità, per quanto riguarda il 2013, sono state riscontrate nei prodotti della pesca con 517 segnalazioni di cui ben il 40% solo dalla Spagna, seguita dal Vietnam (16%).
Al secondo posto per numero di notifiche, 488, troviamo frutta e vegetali, soprattutto a causa di residui di pesticidi (337), seguiti dalla presenza di contaminazioni microbiologiche (42), di cui 16 per Salmonella, 12 Virus dell’epatite A e 5 Norovirus. Il Paese col maggior numero di notifiche è l’India (93), seguita dalla Cina (55) e dalla Tailandia (44).
Per i prodotti della carne e il pollame ci sono state 470 segnalazioni, a causa principalmente di contaminazioni di natura microbiologica (320), di cui 225 casi solo di Salmonella.
Per quanto riguarda i latticini, sono pervenute 41 segnalazioni in calo rispetto alle 52 del 2012. I rischi più diffusi sono ancora una volta di natura microbiologica (30): Listeria (19), E. coli (4) e Salmonella (3). Il maggior numero di notifiche è da prodotti francesi (21), seguiti dall’Italia (5) e dalla Germania (3).
150 segnalazioni hanno riguardato i prodotti dietetici e gli integratori alimentari, principalmente per la presenza di sostanze ad azione farmacologica (soprattutto sinefrina, yohimbine e sildenafil) oltre che dal DDAC (Cloruro di Didecil Dimetil Ammonio) seguite da metalli pesanti (17) e Novel Food non autorizzati (13). La provenienza è USA (34) e Cina (20).
I materiali a contatto con gli alimenti hanno totalizzato 225 segnalazioni, riconoscendo il principale problema nella migrazione (211) non solo di metalli pesanti (cromo, nichel, cadmio e piombo), ma anche di altre sostanze come ammine aromatiche e formaldeide. I prodotti irregolari sono quasi tutti provenienti dalla Cina (163).
*Ecco le varie tipologie di segnalazioni utilizzate dal Rasff:
– Allert (massimo grado di pericolo): rischio grave per la salute, il prodotto è in commercio, occorre adottare misure immediate.
– Information for attention: il prodotto a rischio non ha raggiunto il mercato o risulta ormai scaduto, non occorre adottare misure urgenti.
– Border Rejection: informazione relativa al respingimento alle frontiere di una partita non conforme alle norme comunitarie. Dà inizio alla serie dei controlli accresciuti su partite assimilabili per origine e matrice.
– News: informazione a carattere generale relativa ad una non conformità registrata in un Paese membro o in un Paese terzo, che può essere utile agli altri per orientare i controlli ufficiali
Valeria Nardi
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Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione