Sovrappeso e obesità sono un rischio per la salute, non passa giorno senza che i mezzi di informazione non ce lo ricordino. Ma anche lanciarsi in una dieta dimagrante esclusivamente per ragioni estetiche, e senza supervisione medica, può diventare pericoloso. A lanciare l’allarme è l’Anses, l’agenzia francese per la sicurezza sanitaria dell’alimentazione, dell’ambiente e del lavoro.
Con un ampio rapporto pubblicato in questi giorni, (che fornirà le linee guida per un vademecum destinato ai cittadini), l’Anses sottolinea in primo luogo un effetto paradossale: seguire senza necessità dei regimi dimagranti può modificare profondamente il metabolismo energetico, con la conseguenza di un veloce recupero del peso perduto al termine della dieta, e talvolta addirittura con un aumento di peso. Il famigerato effetto yo-yo, che le donne ben conoscono.
Quindici le diete “pronte all’uso” analizzate (dalla Scarsdale alla Weight Watchers, dalla vecchia Atkins al regime Montignac, per citare solo le più conosciute). Gli esperti hanno preso in esame l’apporto energetico totale fornito e la percentuale di proteine, zuccheri, grassi, vitamine e minerali. Si sono così evidenziati diversi squilibri (per esempio nell’apporto di sodio, superiore ai limiti suggeriti dall’Organizzazione mondiale della sanità; o in quello di fibre, inferiore fino a dieci volte rispetto ai valori consigliati).
Le possibili conseguenze di un regime non necessario, seguito solo per diventare “più belli”? La perdita inevitabile, oltre alla massa grassa, di massa muscolare;la rarefazione della densità ossea (dall’1 al 2%, a fronte di una perdita di peso del 10%); il recupero (e spesso l’aumento) del peso nell’80% dei casi a un anno di distanza dall’inizio della dieta; una continua oscillazione della bilancia che, soprattutto nel caso di diete molto restrittive e di soggettti in età avanzata, può indurre problemi cardiovascolari; problemi renali nel caso di diete iperproteiche non ipocaloriche…
Anche senza affrontare il grande capitolo degli aspetti psicologici, (depressione, anoressia e bulimia incluse), che merita un discorso a parte, ce n’è dunque abbastanza per concludere che una dieta iniziata senza reale necessità può essere pericolosa e che i cittadini devono esserne informati. Senza dimenticare che non può esserci perdita di peso duratura senza una costante collaterale attività fisica: il vecchio slogan “manger-bouger” (mangiare-muoversi) del programma nutrizionale francese sembra tuttora di stretta attualità.
Claudia Furlan
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