L’allarmismo sull’epidemia di Escherichia coli continua, favorito dalla vicenda del salame di cervo italiano  e dalla storia del turista tedesco ricoverato in ospedale a Merano per una sospetta dissenteria che poi si è rivelata completamente estranea all’epidemia tedesca.

L’allarmismo è favorito dai titoli dei giornali on line e dei servizi tv dove si lascia intendere  che il batterio killer è arrivato in Italia ( Corriere della sera, La Repubblica, La Stampa…). Questi titoli creano  panico perchè il batterio killer si trova in Germania e non si può spostare visto che la contaminazione è locale. L’eventuale trasmissione da uomo a uomo è un’ipotesi che viene considerata dai microbiologi, ma in questa fase è ancora molto prematura perchè il vero problema è individuare le cause.  

Ma vediamo meglio i due episodi.

Il primo allerta scatta in Austria il 3 giugno, quando le autorità sanitarie  segnalano la presenza sul mercato di un salame di cervo prodotto in Italia contenente Escherichia coli. I giornali e i media reagiscono subito e puntano il dito contro il salame, ma c’è un particolare sconosciuto ai più, l’Austria non fornisce  dettagli importanti  e  molto probabilmente l’Escherichia coli non provoca emorragie e quindi risulta essere di un ceppo diverso  rispetto a  quello responsabile dell’epidemia tedesca.

Il secondo allerta scatta la mattina del sabato 4 giugno quando le agenzie segnalano  il ricovero  di  un turista  tedesco all’Ospedale di Merano colpito una dissenteria sospetta. Anche se la dissenteria sospetta del turista venisse confermata come un caso di Sindrome emolitico uremica, si tratterebbe di una delle persone che nei giorni scorsi hanno trascorso qualche giorno nella zona di Amburgo e ha contratto la malattia.  Secondo l’ultimo aggiornamento dell’Organizzazione mondiale della Sanità si contano 1.836 persone coinvolte in modo serio e 103 cittadini non tedeschi che vivono  13 Paesi. Tutte queste persone tranne una  hanno un elemento  in comune si sono recate di recente nella stessa zona della Germania.   La buona notizia è che il numero di nuove infezioni sembra essersi stabilizzato .

La smentita sulle cause della dissenteria del turista tedesco arrivano due ore dopo ma già i giornali hanno titolato

Tutto ciò non deve creare allarmismo. E’ assurdo che la notizia di un salame di cervo o di un turista tedesco ricoverato in ospedale in Italia per una dissenteria,  possano creare un clima di allerta alimentare.

Il  problema dell’Escherichia coli è serio, ma solo per i cittadini che vivono vicino ad Amburgo o che sono stati in quella zona  e possono avere mangiato alimenti contaminati. Gli altri cittadini europei non  sono coinvolti. L’epidemia non è causata da un alimento industriale, da un ortaggio o da un frutto, ma da una contaminazione della filiera alimentare avvenuta a livello locale (i nostri esperti continuano a pensare ad una contaminazione occasionale  dell’acqua di rete o ad una commistione tra acque reflue e acque potabili).

Non c’è alcuna necessità di creare allarmismo e non bisogna farsi influenzare dai salami di cervo o da un ricovero  ospedaliero di un  turista tedesco in visita in Italia.

Vale la pena sottolineare che i primi esami effettuali dai laboratori degli Istituti zooprofilattici sperimentali  su campioni di ortaggi sono stati negativi e non ci sono motivi di allerta.

L’unica cosa da fare è il rispetto delle norme igieniche e continuare a mangiare tutto come prima.

Roberto La Pira

 

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