Un panino a base di salumi, formaggio e salsine. Oppure una cotoletta impanata affogata nell’olio o un piatto di pasta supercondita: non è facile trovare bar o tavole calde che propongano piatti sani e light. In genere, nella pausa bisogna accontentarsi di cibi ricchi di calorie, grassi e sale  ma poveri di vitamine, minerali e fibra. 

La Regione Toscana ha calcolato che un suo abitante su cinque pranza abitualmente fuori casa. Così, nell’ambito del programma “Guadagnare Salute in Toscana, rendere facili le scelte salutari”, in collaborazione con le Usl ha  lanciato il progetto “Pranzo sano fuori casa”.

Obiettivo: sensibilizzare e formare i ristoratori affinché la qualità nutrizionale diventi un elemento fondamentale dell’offerta. Si vuole quindi creare una rete di esercizi interessati al progetto del pasto equilibrato  fuoricasa con linee guida condivise e facilmente verificabili anche dal consumatore. Nell’ambito del progetto si cerca anche di  valorizzare concetti come stagionalità, tipicità, prodotto locale di filiera corta. Si vuole  concretizzare la possibilità di trovare anche nei pubblici esercizi  alimenti e piatti che caratterizzano il territorio, con un guadagno in termini di freschezza, composizione nutrizionale e gusto.

La speranza è che  i consumatori imparino – anche quando sono fuori casa – a mantenere comportamenti corretti per la salute e il benessere, aumentando la possibilità di mangiare un pasto bilanciato.

Il progetto ha già raccolto l’adesione di 420 ristoratori su tutto il territorio della ragione che potranno segnalare la partecipazione all’iniziativa con vetrofanie, cartelli, locandine e alcuni gadget promozionali.

In questi giorni parte la seconda fase, con una campagna di comunicazione rivolta ai consumatori, con spot radiofonici e affissioni nei luoghi pubblici che si trovano nelle vicinanze dei ristoranti.

Gli esercizi (l’elenco si trova sul sito della Regione Toscana, nelle pagine dedicate al progetto) si sono impegnati a offrire ai  clienti, oltre alle loro consuete proposte gastronomiche, anche una serie di piatti che conciliano il gusto con caratteristiche salutari.

Saranno privilegiati i piatti di produzione locale, l’utilizzo di frutta e verdura di stagione e alimenti freschi. Insalate e panini dovranno essere preparati in modo semplice, nel rispetto della tradizione gastronomica toscana e della corretta alimentazione.

 «Promuovere abitudini alimentari corrette, ha commentato l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia, è un contributo importante per migliorare la salute collettiva. Secondo uno studio canadese nella costruzione del benessere contribuiscono per il 15-25% i servizi socio-sanitari, per il 10-20% la genetica e per il 50-60% ambiente, cultura, economia.

La modifica dei comportamenti, come le scelte alimentari, richiede informazione e consapevolezza da parte del cittadino. Ma le proposte devono essere piacevoli e attuabili. I ristoratori possono quindi diventare nostri preziosi alleati nel promuovere comportamenti alimentari corretti e migliorare sempre di più il livello di salute dei toscani».

Nelle linee guida per gli operatori (sacricabili dal sito), oltre a indicazioni sulle porzioni “standard” suggerite dall’Inran e sulle unità di misura casalinghe per attirare l’attenzione anche sulle quantità (vedi tabelle in fondo all’articolo), ci sono i requisiti generali per aderire al progetto che possiamno riassumere così:

1) Garantire la presenza di frutta e verdura rispettando il criterio della stagionalità

2) Preferire l’utilizzo di prodotti freschi rispetto a quelli conservati con l’eccezione dei prodotti surgelati al naturale

3) Utilizzare preferibilmente produzioni locali

4) Fornire pane toscano non salato meglio se integrale o semintegrale

5) Cucinare utilizzando ricette semplici, preferendo piatti locali e tradizionali

6) Nella preparazione dei panini utilizzare solo un tipo di ingredienti (salumi o formaggio o pesce) possibilmente insieme a verdure.

7) Nel panino e nelle insalate evitare l’associazione di salumi e formaggi oltre l’aggiunta di salse.

8) Evitare di somministrare alimenti già conditi, mettendo a disposizione dei clienti i condimenti

9) Condire con sale iodato e olio extravergine di oliva

10) Non aggiungere liquori o zucchero alla macedonia di frutta

11) Inserire fra i dessert dolci da forno senza farcitura di crema o panna

Ed ecco i consigli alimentari rivolti ai consumatori.

Ricorda di consumare:

1)   5 pasti al giorno: tre pasti principali intervallati da due spuntini. Un pasto importante è la prima colazione, con latte, yogurt, cereali e frutta.

2)   Almeno 5 bicchieri d’acqua al giorno, di più se fa caldo, se si pratica sport o in caso di febbre

3)   Almeno 5 porzioni di frutta e verdura la giorno: hanno un ridotto contenuto calorico e ci forniscono acqua, zuccheri, vitamine, sali minerali, fibra alimentare

4)   Almeno 5 volte al mese pesce e legumi: il pesce, soprattutto quello azzurro, è ricco di grassi omega 3, protettivo contro le principali malattie cardiovascolari, i legumi forniscono proteine di buona qualità e fibre.

5)   Almeno 5 colori di frutta e  verdura al giorno, ottimo una porzione per colore:

–       Rosso: anguria, arancia rossa, barbabietola, ciliegia, fragola, pomodoro, ravanello;

–       Giallo-arancio: albicocca. Arancia, carota, Clementina, kaki, limone, mandarino, melone, nespola, peperone, pesca, zucca, pompelmo.

–       Verde: asparagi, basilico, bieta, broccolo e cavolo cappuccio, cetriolo, cicoria, cime di rapa, kiwi, indivia, lattuga, prezzemolo, rucola, spinaci, uva e zucchina.

–       Blu-viola: fichi, frutti di bosco come mirtilli, lamponi, more e ribes, melanzane, prugne, radicchio rosso, cavolo nero, uva nera

–       Bianco: aglio, porri, cavolfiore, cipolle, finocchi, funghi, mele, pere.

Mariateresa Truncellito

foto: Photos.com