Il rischio di contrarre infezioni alimentari varia a seconda delle norme e delle abitudini del paese in cui si vive. È quanto emerge da una ricerca condotta dalla Kansas State University su consumatori di tre nazioni asiatiche – India, Corea e Thailandia – mettendoli a confronto con quelli di altre nazioni. Dopo avere selezionato complessivamente 30o consumatori dei tre paesi asiatici, è stato sottoposto alle persone il medesimo questionario sulle abitudini di acquisto, conservazione, manipolazione e preparazione relative a pollo e uova. I ricercatori hanno scelto questi due alimenti perché sono la fonte principale di batteri patogeni molto diffusi nell’ambito domestico come Salmonella e Campylobacter.
Dalla ricerca, pubblicata dalla rivista Foods, risulta che la maggior parte dei consumatori acquista le uova al supermercato, eccetto che in Argentina, dove prevale l’acquisto nei mercati all’aperto. La conservazione delle uova presso i supermercati però varia: in paesi come la Corea vengono tenute in frigorifero, mentre la maggior parte dei supermercati di Thailandia, India, Colombia, Italia e Spagna, dove si raggiungono anche alte temperature, sono conservate a temperatura ambiente. L’altro dato che emerge è l’abitudine della maggior parte delle persone di conservale in frigorifero dopo l’acquisto.
Per quanto riguarda la carne di pollo cruda, i ricercatori osservano che andrebbe tenuta sul ripiano più basso del frigorifero, per evitare che gli eventuali batteri presenti nei liquidi di scolo contaminino altri alimenti. Su questo aspetto, i comportamenti dei consumatori sono contrastanti, con la maggior parte di argentini e colombiani che conservano la carne sui ripiani più alti. Il comportamento più rischioso è stato rilevato nei piatti a base di uova e pollo cucinati. Il 90% dei cittadini colombiani, il 70% di quelli indiani e il 40% di quelli statunitensi sono abituati a lavare pollo e uova nel lavandino della cucina, prima della cottura, con il rischio di diffondere i batteri e contaminare altri prodotti.
Beniamino Bonardi
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