pollo macello Campylobacter
Le analisi sui polli interi sono state sospese: la pelle del collo viene tolta da diversi produttori

La britannica Food Standards Agency (FSA) ha deciso di sospendere le rilevazioni sulla contaminazione da Campylobacter nei polli interi freschi venduti nei supermercati, iniziate nel febbraio 2014. La presenza del Campylobacter veniva misurata sulla pelle del collo dei polli essendo questa zona la parte più contaminata. Tuttavia, negli ultimi tempi, molti macellatori hanno iniziato a togliere questa parte anatomica e questa scelta risulta positiva perché riduce la quantità di batteri presenti. Per contro in mancanza di regole precise le analisi non sono omologabili a causa della quantità variabile di pelle ancora presente. Di qui la decisione di sospendere temporaneamente le operazioni, in attesa di individuare un diverso sistema di analisi.

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Tra ottobre e dicembre 2015 la percentuale di contaminazioni è diminuita

I risultati delle rilevazioni hanno indicato una diminuzione delle contaminazioni (dal 74% al 59%), e anche le situazioni più critiche sono diminuite  dal 19% all’11%. A fine maggio saranno pubblicati i risultati dell’ultima rilevazione trimestrale, prima della sospensione. Il Campylobacter è la più diffusa infezione alimentare moderna ed è collegata soprattutto alla carne di pollo. In Gran Bretagna la patologia colpisce circa 280.000 persone l’anno. Per neutralizzare i batteri, la carne deve essere ben cotta, anche all’interno. Obiettivo della FSA è di ottenere una diminuzione di 100 mila casi l’anno, a partire dal marzo 2017.