Le associazioni statunitensi dell’industria del mais e della soia hanno duramente criticato l’intenzione dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) di dichiarare probabilmente cancerogeni altri due erbicidi (2,4-D e dicamba), poche settimane dopo averlo fatto per il glifosato. Secondo le associazioni, si creerà ulteriore confusione tra i consumatori, perché questi due erbicidi, definiti “pilastri per gli agricoltori da decenni”, sono ampiamente utilizzati e vengono ritenuti particolarmente importanti, dal momento che “permettono di gestire le erbe infestanti in modo sostenibile”.
L’industria del mais e della soia accusa lo Iarc di “utilizzare dati fuori dal mondo reale per trovare che quasi tutto ciò che esamina è potenzialmente cancerogeno, compreso il bere caffè, usare l’aloe vera o lavorare nei turni di notte”. Per gli industriali, questo è il modello seguito per accusare il glifosato, nonostante “la schiacciante risposta degli scienziati, che hanno riconosciuto la sicurezza del prodotto”. Secondo la lobby delle aziende si sta seguendo uno schema analogo per il 2,4-D e il dicamba e altre sostanze chimiche, che sono state oggetto di centinaia di studi scientifici e di revisioni da parte delle agenzie di controllo di cento paesi, arrivando a concludere che non aumentano i rischi per la salute, se vengono rispettate le condizioni d’uso.
Gli industriali del mais e della soia invitano lo Iarc a non farsi distrarre dagli ambientalisti, che cercano di “indurre in errore il pubblico sui problemi della sicurezza, creando confusione e panico, e riducendo il tempo e l’attenzione che possono essere dedicati ai reali rischi per l’ambiente e la salute”.