Riprendiamo un’analisi di Fabrizio De Stefani (*) sulla recente deregulation in materia di macellazione che, in base a un discusso decreto legislativo, consente a chiunque di poter macellare bovini, suini, ovini e caprini anche al di fuori dei luoghi convenzionalmente deputati, ovvero i macelli, con il rischio di derive che possono compromettere il benessere animale e la salute dei consumatori.
Con l’entrata in vigore il 16 marzo scorso del D.Lvo 2 febbraio 2021, n. 27 è stata sancita all’art. 16 la possibilità per chiunque di macellare per autoconsumo al di fuori di stabilimenti registrati o riconosciuti, ovini, caprini, suini e bovini, in aggiunta ai polli e ai conigli a cui “da sempre” si tira liberamente il collo nelle aie. Lo stesso articolo rimanda poi alle regioni l’onere di dispiegare discipline procedurali a tutela del cosiddetto benessere degli animali macellati per autoconsumo in un futuro indefinito. Ebbene, è il caso di ricordare che negli anni scorsi il fenomeno della macellazione di ungulati domestici al di fuori dei macelli era in costante declino e interessava, pressoché esclusivamente, i suini macellati “in casa” nella stagione invernale per farne salumi da consumare in ambito familiare. Di norma, questo tipo di macellazione era consentita solo previa autorizzazione del Comune che imponeva la visita veterinaria e il campionamento per analisi di laboratorio delle carni. Ora non più.
Dal 26 marzo scorso, data di entrata in vigore del succitato decreto, si è data licenza di uccidere animali domestici a chiunque, ovunque e a piacimento, “al fine di consentire il mantenimento a livello nazionale di metodi e consumi tradizionali”. Ma cosa si intende per “tradizionali”? Secondo l’enciclopedia Treccani, tradizionale è l’aggettivo derivato da tradizione: trasmissione nel tempo, da una generazione a quelle successive, di memorie, notizie, testimonianze; anche le memorie così conservate. Si consideri allora che in una società come la nostra – “tecnicamente” laica e liberale, ma anche inclusiva, multietnica, multi religiosa – il portato di tradizione e di tradizionale dei consumi (alimentari) si dilata ben oltre la tradizione di una norcineria casalinga.
Sarebbe il caso di ricordare ai legiferatori, che lunedì 19 luglio prossimo, così come negli anni passati e a venire, si stima che 2,6 milioni di residenti in Italia, sia stranieri che italiani, festeggeranno secondo trazione un’importante ricorrenza con metodi e consumi alimentari propri, in una dimensione conviviale di carattere fortemente simbolico e identitario. La festività in questione è chiamata Id al-adha, traducibile come Grande festa del sacrificio, o anche Festa dello sgozzamento o Festa del montone. Negli anni scorsi, in occasione del primo dei tre giorni di questa grande festa, i fedeli musulmani, subito dopo la preghiera del mattino, si accalcavano nei pochi macelli disponibili per la macellazione rituale facendo a gara per accaparrarsi un agnello o un montone appena macellato.
Si dovevano impegnare in questa specie di gara per portare per tempo la carcassa sacrificale alle donne di famiglia che attendevano con trepidazione di infilarlo nelle tajine per cuocerlo a dovere e servirlo nel pranzo offerto in grande letizia a famigliari e amici. Per quello specifico giorno, infatti, per meritarsi la benedizione di Dio non basta pocurarsi carni di animali macellati ritualmente (halal) nei giorni o settimane percedenti, ma è di grande importanza rievocare simbolicamente il sacrificio del montone inviato da Dio al profeta Abramo per risparmiare il figlio Ismaele (o forse Isacco, dipende dalle fonti) che stava per sgozzare in segno di assoluta obbedienza al suo Dio.
Essendo tuttavia grande il numero dei fedeli che necessitavano di macellare in quella precisa data, ed essendo i metodi di macellazione solitamente attardati da preghiere , non tutti riuscivano a procacciarsi per tempo le preziose carni. Molti dovevano accontentarsi di onorare tradizione e precetti solo per la cena, subendo il disappunto dei commensali. Sarà cosi di grande sollievo per i musulmani in Italia sapere che da quest’anno potranno comprare dal pastore di fiducia agnelli, capretti, pecore o montoni e organizzare per conto loro le macellazioni e che potranno eseguirle, in alternativa alle stringenti norme precedentemente vigenti sulle macellazioni extra macello. Basterà fare una telefonata al centralino dell’Asl qualche ora prima dell’evento o meglio ancora mandare una semplice e-mail ai servizi veterinari così si lascia traccia.
È ben facile prevedere dunque che data la vigente deregulation sulle macellazioni al di fuori dei macelli saranno innumerevoli le comunicazioni all’autorità competente locale (servizi veterinari Asl), dei luoghi (campi aperti, garage, terrazzi, tinelli, ecc.) ove avrà luogo ad un’ora imprecisata del mattino, la macellazione di agnelli e montoni il primo giorno della Grande Festa. Ovviamente, l’elevata numerosità e la contemporaneità delle macellazioni, renderà possibili ben pochi controlli da parte dei Servizi veterinari delle Asl. Verificare il rispetto delle condizioni di salute degli animali, di benessere animale, di igiene della macellazione e di corretto smaltimento dei sottoprodotti, è cosa da ascrivere nel libro delle buone intenzioni. Né, tantomeno, sarà possibile verificare se gli animali offerti in sacrificio sono stati oggetto di preventivo stordimento. Con buona pace dei paladini del benessere animale e degli alfieri dei metodi e consumi tradizionali.
(*) Fabrizio De Stefani: medico veterinario specialista in Igiene degli alimenti di origine animale, valutatore Sistemi di gestione qualità dell’Autorità competente per la sicurezza alimentare (Asl, Regioni), responsabile di gruppo di audit (Rga) sugli Operatori del settore alimentare e mangimistico. Attualmente direttore del Servizio veterinario di igiene degli alimenti dell’azienda Ulss n. 7 Pedemontana (Veneto).
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Questo DL non e’ lo stesso che prevedeva il “liberi tutti” in materia di frodi alimentari ? Se si’ conferma come certi legislatori “lavorano” … .
Esattamente.
Stordimento? In una macellazione rituale? Mi sembra di ricordare che fosse oggetto di deroga…
Mah … quando leggo “al fine di consentire il mantenimento a livello nazionale di metodi e consumi tradizionali” anziche’ pensare alla lobby musulmana mi viene in mente qualcosa di piu’ italico, magari pagare qualche favore elettorale agli amici infilando articoli ad hoc sfruttando proprio il fatto che chi approva non legge/non capisce quello che gli sottopongono.
Io mi auguro che la politica scenda in campo contro questa decisione che non è solo aberrante dal punto di vista etico e sociale, ma letteralmente scandalosa dal punto di vista sanitario. Stiamo ancora combattendo la pandemia da Covid 19 con tutte le sue varianti che oramai viaggiano da un continente all altro con una velocità supersonica. Le ultime notizie infatti rivelano che la pericolosa” variante indiana” è già arrivata in Italia nonostante la firma del Ministro Speranza pe tentare di bloccarne l”entrata. Quello che non si è compreso è che vivendo con frontiere aperte, in un mondo globalizzato, dove ogni stato decide per sé i virus e le varianti viaggiano con facilità estrema. Se non si decide, nell’ immediato, di porre un freno a tutto ciò si rischierà in men che non si dica una catastrofe sociale,
sanitaria ed economica pesantissima ,peggiore di quella che stiamo vivendo attualmente. ..
Dice un saggio proverbio “Chi è causa del suo mal pianga solo se stesso”..
Oltre a condividere parola per parola quanto detto sopra da Gina, sono allibito da una politica prona alle richieste degli islamici in paesi non islamici in barba a tutte le norme sanitarie.
Sono daccordo, su tutto quello scrtto.
La macellazione rituale domestica finalmente sdoganata.
Naturalmente tutti disporranno di opportuni strumenti di stordimento affinchè lo sgozzamento e dissanguamento possa realizzarsi nel pieno rispetto del “benessere animale”.
Grandi passi avanti.
Saltelliamo allegramente verso il precipizio.
Evviva……le lobby dei mussulmani….alla faccia di noi poveri deficienti di imprenditori che abbiamo investito milioni di euro per strutture di macellazione e trasformazione nelle nostre aziende agricole, sottoposti a continui controlli da tante autorità di controllo pubbliche, che abbiamo assunto personale che possono avere una famiglia con un lavoro onesto ed etico, rispettosi degli animali…..ma avanti così demoliamo le nostre aziende e diamole in mano alle finanziare estere…..spero solo che i “consumatori genuini” capiscano e vengano nelle aziende vicine a casa per preservare animali, ambiente e salute.
Lavoro onesto in quanto conforme alla legge.
Per quanto etico e rispettoso degli animali, sarebbe da chiedere a loro.
Almeno i vegani non avranno più quella battuta “vuoi mangiare carne? allora inizia a ucciderlo tu e a macellarlo tu”.
Magra consolazione… e comunque se offri l’opportunità all’animale uomo di comportarsi brutalmente lo troverai incline all’uso e tolleranza della violenza, direttamente o indirettamente.
Siamo diventati, come paese, la Babilonia del mondo. Una vergogna senza limiti.
I Servizi Veterinari delle ASL sono a garanzia delle buone prassi igieniche, del benessere animale alla macellazione, del corretto svolgimento della macellazione in tutte le sue fasi, della sicurezza alimentare e salubrita` delle carni destinate al consumo, del controllo delle malattie infettive e diffusive, del corretto smaltimento dei rifiuti e tutto il resto. Consentire macellazioni domiciliari senza alcun criterio sanitario non e` da paese civile. Quante zoonosi, passeranno inosservate? La pandemia in corso non ha insegnato nulla? La stragande maggioranza delle malattie umane derivano dagli animali…..
Quante cose vorrei veramente dire ma mi limiterò ad uno che schifo!!! Mi vergogno di questo Paese cbe parla bene ma razzola malissimo!!! Bravi bravi continuate così…
Perché non consentire di macellare qualsiasi animale, domestico o no, compresi pipistrelli, piccioni, nutrie ecc. così da esprimere fino in fondo l’aggressività e la crudeltà di un umano medio. Specie se ha dovuto saltare i secoli di civilizzazione, in nome di un Dio che esorta alla crudeltà mitologica, alla voglia di mettere in padella carne la più sofferente possibile, pregustandone il sapore di sangue fresco…
Non è necessario essere vegani per giudicare incivili queste pratiche, in nome della tradizione.
Perché l’Italia deve essere così incline alle richieste degli islamici? Declassare le leggi sulla sanità e sul benessere animale? Non sono d’accordo! Liberare la crudeltà sugli animali è segno di inciviltà.
” …. con il rischio di derive che possono compromettere il benessere animale ….”
Per cortesia chiedo all’autore dell’articol di evitare queste affermazioni ipocrite.
La macellazione è -con varianti più o meno cruente- una uccisione di esseri senzienti fatti riprodurre e allevati col solo scopo della macellazione. Nessun animale, incluso l’uomo, è contento di essere ucciso in alcun modo.