La Food and drug administration statunitense dichiara guerra al piombo nei prodotti per bambini al di sotto dei due anni, proponendo nuovi limiti per il momento non obbligatori, ma che saranno utilizzati come riferimento in caso di cause civili o penali. Il piombo si trova infatti in moltissimi alimenti e stabilire concentrazioni-limite non è affatto facile. Quello che si può fare, però, è appunto ciò che sta tentando di portare avanti la Fda, e cioè definire dei valori soglia indicativi. Secondo la bozza, i nuovi limiti dovrebbero essere:
- 10 ppb (parti per miliardo) in frutta, verdura, yogurt, creme e budini, e carne, con una riduzione rispetto a oggi dovrebbe essere attorno al 26%;
- 20 ppb per i tuberi come le carote e le patate, valore che dovrebbe portare a un calo del 27%;
- 20 ppb per i cereali (uno degli alimenti dove più si concentra il piombo), che dovrebbe essere associato a una diminuzione del 24%.
Il piombo è tossico soprattutto per il feto e per i neonati, perché interferisce con lo sviluppo del sistema nervoso. Per questo da tempo si cerca di ridurre l’esposizione almeno in quelle fasi della vita. Sempre secondo la Fda, dagli anni Ottanta a oggi l’esposizione media al piombo attraverso gli alimenti per bambini è calata del 97%, grazie al miglioramento delle condizioni delle tubature, e a un maggior controllo delle contaminazioni ambientali e delle emissioni delle industrie. Tuttavia, molto resta da fare, e non solo per il piombo. La stessa agenzia, nel 2021 ha lanciato l’iniziativa Closer to zero, per la riduzione, oltre al piombo, di mercurio, cadmio e arsenico negli alimenti per bambini, e nel 2022 una dedicata specificamente al piombo nei succhi di frutta, altro alimento dove facilmente si concentrano i metalli pesanti.
Per quanto riguarda l’Unione europea, l’ultimo aggiornamento sul piombo è del 2021, e stabilisce le concentrazioni massime per numerosi alimenti, molto simili a quelle proposte ora negli Stati Uniti. Nel frattempo, i consigli per i genitori sono di variare il più possibile la dieta dei bambini, leggere le etichette, controllare – se possibile – le concentrazioni di piombo nell’acqua potabile, e cambiare spesso la tipologia e il marchio dei cereali, per abbassare il rischio.
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Giornalista scientifica