Il baricentro nella vicenda della Mozzarelle blu si è spostato dalla Germania all’Italia. Se nella prima fase della crisi le accuse erano rivolte ad un’azienda tedesca che ha invaso i supermercati di mezza Europa, adesso sotto i riflettori c’è il caseificio Fiavé Pinzolo di Rovereto in Trentino. Cinque giorni fa si è scoperto che il batterio Pseudomonas aeruginosa, responsabile della colorazione blu, ha colpito una partita di latticini confezionnti nello stabilimento. I giornali locali riferiscono che venerdì il direttore ha disposto in via preventiva l’interruzione della produzione, il ritiro dagli scaffali e l’immediato smaltimento. Il problema dovrebbe riguardare il “liquido di governo” utilizzato per confezionare il prodotto. Il caso è stato segnalato il 6 luglio anche al sistema di allerta Rasff di Bruxelles, perché la mozzarella era distribuita oltre che in Italia anche in Francia e Germania. Nella scheda si dice che il prodotto potrebbe essere ancora in circolazione. L’episodio dimostra che la campagna portata avanti da Coldiretti e da altre istituzioni nei confronti della mozzarella tedesca è stata pretestuosa. La qualità per gli alimenti che non sono Dop o Igp come la mozzarella non dipende dall’origine, ma dalla materia prima e dal sistema di lavorazione e purtroppo gli incidenti non hanno confini. Per dovere di cronaca ricordiamo che il 6 luglio è stata inviata al sistema di allerta europeo una seconda segnalazione , questa volta si parla di ricotta italiana contaminata da Bacillus cereus distribuita in Gran Bretagna.
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