Quando una sostanza chimica – detta biocida – va considerata interferente endocrino? Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione con 593 voti favorevoli, 57 contrari e 19 astensioni, in cui si condanna l’ingiustificato ritardo nella pubblicazione dei criteri scientifici necessari per definire tale sostanza nociva per l’uomo. Gli interferenti endocrini sono sostanze che interferiscono con le attività ormonali e sono considerate una minaccia globale dal programma dell’Onu per l’ambiente (Unep) e dall’Organizzazione mondiale della sanità.
La risoluzione sottolinea come i criteri scientifici fossero pronti sin dall’estate del 2013, ma non siano stati resi pubblici entro il termine del 13 dicembre 2013, perché la Commissione Ue ha scelto di avviare una valutazione sull’impatto, per determinare le incidenze e le diverse soluzioni possibili. Lo scorso dicembre, il Tribunale dell’Ue aveva chiarito che nessuna norma richiedeva alla Commissione Ue di condurre questa analisi d’impatto e che il ritardo nella pubblicazione dei criteri scientifici costituiva una violazione di un “obbligo chiaro, preciso e incondizionato”. Ora, di fronte all’iniziativa degli eurodeputati, il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, ha assicurato in una lettera al presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, che i criteri saranno approvati entro la fine di giugno.
I biocidi sono sostanze chimiche utilizzate per eliminare, rendere innocui o impedire l’azione di qualsiasi organismo nocivo per la salute umana o animale, o capace di danneggiare i materiali e i beni di consumo. Comprendono un’ampia gamma di prodotti utilizzati per la conservazione di materiali (preservanti e vernici antivegetative per le imbarcazioni) oltre che per scopi di sanità pubblica e privata, insetticidi, disinfettanti, disinfestanti. Benché l’uso dei biocidi sia finalizzato a garantire il benessere dell’uomo e la conservazione di molti prodotti, le sostanze chimiche in essi contenute possono presentare effetti dannosi per l’ambiente e la salute umana.
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Occorre approfondire meglio l’argomento, ad esempio per classificare sostanze chimiche interferenti endocrini, che entrano nella catena alimentare (acqua, aria e materie prime), da quelle presenti in ambiente o negli oggetti con cui veniamo a contatto.
La differenza non è banale ma sostanziale, perché quello che entra nell’organismo con l’alimentazione, l’acqua che beviamo, o l’aria che respiriamo, è molto più invasivo per il sistema endocrino di una sostanza che tocchiamo.