Donna che tiene in una mano blister di farmaci o integratori e nell'altra una bottiglietta di succo

integratori pastiglie capsule sportLa rivista francese 60 Millions de consommateurs dichiara guerra agli integratori per dimagrire, e stila una lista con i cinque motivi per evitarli. Gli esperti del magazine ricordano che gli integratori alimentari non hanno finora dimostrato un significativo potere dimagrante, e i produttori, nonostante le frasi ad effetto sulle confezioni, non sono tenuti a dimostrare la loro efficacia, poiché questi prodotti sono considerati alimenti e non farmaci.

1. Non esiste un legame di causa ed effetto dimostrato tra il consumo di questi preparati e la perdita di peso. Gli studi “scientifici” citati sulle confezioni sono spesso discutibili: alcuni sono stati effettuati solo su animali o in vitro, altri hanno utilizzato un panel di tester così ridotto che non si è giunti a conclusioni rilevanti.

2. Gli integratori per dimagrire si dividono in quattro categorie principali: prodotti drenanti, cattura grassi, soppressori dell’appetito e brucia calorie. In quest’ultimo gruppo troviamo ad esempio formulazioni a base di guaranà, mate e tè verde; melograno e wakame; di nopal, curcumina e minerali come zinco e cromo. Tuttavia, “solo le catechine presenti nel tè verde hanno dimostrato la loro efficacia sul dispendio energetico, ma in piccolissima percentuale”, avverte il dottor Jacques Fricker, medico nutrizionista intervistato da 60 Millions. E può comunque rivelarsi una strategia inutile visto che se il corpo è incoraggiato a bruciare più calorie, “può mettere in atto meccanismi di compensazione”, osserva il medico. Di conseguenza, sulla bilancia non appare nulla.

3. I drenanti come estratti di finocchio, carciofo, olmaria… sono quelli conosciuti e utilizzati da più tempo, seppure non esistano prove di effetti accertati e quindi non trovino il favore degli operatori sanitari.

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Gli integratori alimentari per la perdita del peso, presentano rischi che non possono essere banalizzati

4. I moderatori dell’appetito o i soppressori dell’appetito invece godono di una buona stima da parte dei professionisti. In questa categoria si trovano formulazioni a base di konjac glucomannano; psillio; di fucus e semi di carruba. “Ci sono prove di efficacia – osserva il Dr. Fricker – solo per due di queste sostanze: psyllium e konjac. Hanno mostrato una differenza significativa di appetito rispetto al placebo negli studi in doppio cieco.”
Sebbene lo psillio possa aiutare durante una dieta, riducendo l’appetito, la perdita di peso “non supera 1 o 2 kg in quattro settimane”, spiega il nutrizionista. Sarebbe altrettanto o anche più efficace consumare una decina di pomodorini ciliegini prima di ogni pasto ”.
Il Konjac è una fibra che si “gonfia” nello stomaco, assorbendo fino a cento volte il suo volume di acqua. Può frenare l’appetito e aiutare con una dieta ben gestita, ma l’effetto saziante non dura e richiede di ridurre effettivamente le dimensioni del pasto che segue, altrimenti lo stomaco potrebbe espandersi ulteriormente e causare maggiore fame nei mesi successivi.

5. Per Ghislain Grodard, presidente dell’Associazione francese dei dietisti nutrizionisti (Afdn), “questi prodotti presentano rischi che non possono essere banalizzati”. La maggior parte degli acquisti di integratori alimentari dimagranti sono in auto-medicazione, quindi senza alcun consiglio medico. Tuttavia, alcune sostanze hanno controindicazioni.

I prodotti di drenaggio non dovrebbero essere presi in caso di insufficienza renale, per esempio. Il Konjac non è raccomandato a persone con disturbi della deglutizione e bambini, nei quali può causare gonfiore. Inoltre, è possibile incorrere in un sovradosaggio se il consumatore prende contemporaneamente diversi integratori dimagranti. L’obiettivo di una dieta è modificare e migliorare il comportamento alimentare fino a ottenere risultati duraturi.

© Riproduzione alimentare

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Tonino Riccardi
Tonino Riccardi
2 Ottobre 2020 09:07

5 motivi ? Ce ne sono 5 milioni !

Patrizia Malaspina
Patrizia Malaspina
Reply to  Tonino Riccardi
20 Ottobre 2020 08:59

Certamente non tutti gli integratori sono buoni, ne tuti sono efficaci, nè tutti sono utili. Ma sull’efficacia di un’integrazione di vit C, o D, o altri principi che l alimentazione industriale non contiene più, non ci sono dubbi, anzi ci sono autorevoli studi scientifici. Utilizzare invece un integratore per dimagrire è sicuramente una cosa da valutare con un medico o un nutrizionista, senza affidarsi ai consigli della rivista o dell’amica, perchè i principi fitoterapici sono la prima forma di farmaco e come tali hanno effetti collaterali. Peccato che nelle università di medicina italiane non si studi la fitoterapia come invece si fa in Germania. E sicuramente un utilizzo non consapevole della fitoterapia può essere anche dannoso. Quindi invece di demonizzare in toto tutta la categoria degli integratori, sarebbe bene fare un discorso di qualità, di conoscenza e di opportunità.

Mauro
Mauro
20 Ottobre 2020 19:39

@Patrizia Malaspina
“sull’efficacia di un’integrazione di vit C, o D, o altri principi che l alimentazione industriale non contiene più, non ci sono dubbi”

Luogo comune privo della minima validità scientifica, se si segue una dieta normale come la mediterranea non si hanno carenze vitaminiche di alcun tipo, eccetto che si intenda vivere esclusivamente di scatolette, che nessuna persona sana di mente consumerebbe in modo costante ed esclusivo.

Ciò che la scienza dice, al contrario, è che l’integrazione di vitamine serve solo, e solo sotto controllo medico e non “fai da te”, in caso di patologie riconosciute o di diete squlibrate come nel caso delle vitamine B nelle diete vegetariane estreme, vegane, fruttariane o comunque prive di prodotti animali che sono gli unici che le contengono in natura in quantità sufficienti.

Per citare una battuta che circola sui forum di scienza, “assumere vitamine in aggiunta a un’alimentazione equilibrata vuol dire pisciare via tutti i dollari spesi nell’acquistarle”, perché il nostro corpo elimina immediatamente con l’orina tutti gli eccessi delle vitamine idrosolubili, mentre di quelle liposolubili è meglio che non faccia accumuli perché alla lunga hanno effetti dannosi.