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Dopo 4 anni entra in vigore il decreto attuativo per i prodotti di IV gamma

Dal 13 agosto 2015 ci saranno novità per i prodotti ortofrutticoli di IV gamma, cioè quelli pronti al consumo come insalate in busta, le macedonie, ecc: diventeranno infatti vincolanti i nuovi parametri igienico sanitari e le nuove etichette. Su Il Fatto Alimentare avevamo già parlato di questi criteri poco dopo il varo della legge 77/2011 del 13 maggio 2011 (“Insalate in busta: catena del freddo, confezioni ecologiche e informazioni al consumatore i punti chiave della nuova legge”). Dopo quattro anni, ad agosto entrerà in vigore il decreto attuativo (approvato dal Governo il 20 giugno 2014), grazie al quale sarà più facile per il consumatore verificare il prodotto che intende acquistare.

Un importante elemento della legge 77/2011 è il controllo della catena del freddo, ossia la continuità di conservazione a basse temperature nei vari passaggi dalla produzione al consumo. Sarà infatti obbligatorio per i produttori e distributori garantire una temperatura uniforme inferiore agli 8° C – fondamentale per tutelare la freschezza di questi prodotti – dalla fase di confezionamento fino al momento dell’acquisto da parte del consumatore.

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In etichetta le nuove indicazioni devono rendere chiare le modalità di utilizzo e conservazione

In questo senso, i parametri minimi richiesti dalla legge agli stabilimenti produttivi prevedono aree di lavorazione con temperature non superiori a 14 gradi, celle frigorifere non superiori a 8 gradi e almeno 2 vasche di lavaggio a ricircolo continuo di acqua. Gli obblighi in etichetta riguardano l’introduzione di nuove indicazioni che rendono più chiara la scelta al momento dell’acquisto e la conservazione del prodotto anche a casa.

Innanzitutto l’ortofrutta di IV gamma dovrà riportare la dicitura “prodotto lavato e pronto al consumo/pronto da cuocere” (“prodotto” potrà essere sostituto con il termine specifico relativo al contenuto della confezione) in modo da rendere immediatamente riconoscibile il vegetale che non ha bisogno di altre attività di preparazione (lavaggio, mondatura) rispetto agli ortaggi e alla frutta che, pur essendo confezionati, richiedono altre manipolazioni prima dell’impiego o del consumo. Altre indicazioni obbligatorie saranno quelle relative alla conservazione e alla durata. L’etichetta dovrà riportare la dicitura “conservare in frigorifero a temperatura inferiore a 8°C”. Inoltre dovrà essere segnalata la durata del prodotto dopo l’apertura della confezione con la dicitura: “consumare entro due giorni dall’apertura della confezione e comunque non oltre la data di scadenza”. Un altro obbligo da parte dei produttori sarà quello di utilizzare imballaggi che possano come minimo essere smaltiti con la raccolta differenziata.

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I produttori avranno il tempo di smaltire le scorte

Dal 13 agosto 2015 quindi si applicheranno queste nuove regole e, come sempre accade, ai produttori è dato modo di smaltire le scorte. A scorte esaurite, chi non rispetterà la nuova normativa sarà soggetto alle sanzioni previste per la violazione della disciplina relativa alle temperature e alle informazioni ai consumatori. Nessuna sanzione specifica è prevista dalla legge 77/2011 e dal decreto attuativo. La legislazione sulla IV gamma si applica alle imprese produttrici e ai punti vendita in Italia.

La IV gamma in Italia:

– 2° consumatore d’Europa dopo la Gran Bretagna

– 1 miliardo di euro il valore dei nostri acquisti

– 200 aziende italiane che li producono

– 70% dei prodotti sono a marca dei distributori, ossia delle catene di punti di vendita.

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Alessandro
Alessandro
5 Agosto 2015 11:37

Approfitto per chiedere un chiarimento sulle motivazioni di questa dicitura “consumare entro due giorni dall’apertura della confezione”.
Se compro insalata sfusa, me la pulisco e la lavo, la consumo anche oltre i due giorni, mi è capitato di consumarla anche dopo una settimana senza particolari problemi a livello organolettico (se si esclude la rimozione di qualche foglia deteriorata)
Perchè l’insalata in busta già pulita e lavata deve essere consumata in così stretto giro di tempo?

Roberto La Pira
Reply to  Alessandro
5 Agosto 2015 17:19

Perché l’insalata è stata molto più maltrattata durante i lavaggi perché magari è tagliata e questo accelera molto il decadimento e la perdita di freschezza.

Ciccio
Ciccio
Reply to  Alessandro
5 Agosto 2015 21:49

Di solito sono tutti prodotti imbustati in atmosfera modificata, con prodotti chimici per conservarli in buono stato il più a lungo possibile. Se la busta viene aperta e il prodotto è esposto all’aria che lo ossida, decade molto rapidamente.

Roberto La Pira
Reply to  Ciccio
6 Agosto 2015 08:05

Nelle verdure di quarta gamma non ci sono additivi

Mario
Mario
6 Agosto 2015 10:31

@ Alessandro. La risposta potrebbe essere nel fatto in cui il taglio del prodotto porta alla fuori uscita di materiale cellulare che diventa substrato ideale per i microrganismi. Quindi in condizioni di perdita di atmosfera modificata questo mix potrebbe portare ad un aumento delle Unità Formanti Colonia.

Alessandro
Alessandro
6 Agosto 2015 14:14

Il danno alla foglia è sicuramente plausibile, ma avviene anche durante il lavaggio casalingo. Quando acquisto la busta ho l’abitudine di aprirla subito e metterla in contenitori non chiusi ermeticamente in modo che comunque prenda aria e la consumo ben oltre i 2 giorni (faccio la spesa una volta a settimana), come se l’avessi acquistata sfusa. Al di là del decadimento organolettico ero curioso di sapere se il rischio patogeni è maggiore