Sono circa 500 milioni le persone più povere, nell’Africa sub Sahariana, in America Latina e in Asia, esposte a tossine naturali che tendono a diffondersi, quali aflatossine e fumonisine, assunte quotidianamente attraverso un’alimentazione a base di arachidi, mais e altri cereali. L’esposizione che si verifica nel corso della vita è di gran lunga oltre i livelli massimi stabiliti dalle normative internazionali. Tutto ciò è nettamente in contrasto con la situazione presente nei paesi occidentali, dove le persone e gli animali negli allevamenti sono protetti da regolamenti e dalla legislazione.
Lo afferma l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) dell’Organizzazione mondiale della sanità, che ha riesaminato gli effetti sulla salute delle aflatossine e delle fumonisine, giungendo alla conclusione che queste sostanze oltre ad essere una causa di avvelenamento acuto e di tumore, sono anche una probabile concausa degli alti livelli di riduzione della crescita tra i bambini delle popolazioni . Nel rapporto Controllo delle micotossine nei Paesi a basso e medio reddito, lo Iarc ha anche indicato alcune misure che potrebbero risultare efficaci per ridurre l’esposizione a queste tossine nei paesi in via di sviluppo.
Il direttore dello Iarc, Christopher Wild, sottolinea come accada che il cibo di minor qualità venga consumato localmente e quello migliore sia esportato, spesso solo come mangime per animali. In tal modo, gli animali dei paesi sviluppati mangiano cibo più sano degli abitanti dei paesi poveri, dove questi alimenti vengono prodotti.
Peccato che non è cosi neanche in occidente.forse questo servizio è stato scritto prima dello scoppio dello scandalo granapadano