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glifosato
La decisione dello IARC spiegata punto per punto: non ha utilizzato studi che non fossero pubblici

L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) dell’Organizzazione mondiale della sanità fornisce in un documento sul glifosato le risposte alle domande più frequenti,  che hanno portato alla decisione di classificate la sostanza come “probabilmente cancerogeno”. Il documento è stato pubblicato pochi giorni prima della riunione degli esperti dei 28 paesi Ue, incaricati di esaminare la proposta della Commissione europea di rinnovare l’autorizzazione per altri 15 anni. La decisione si basa sul parere dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) che, a differenza dello Iarc,  ritiene “improbabile” che l’erbicida sia cancerogeno. Italia, Francia, Germania, Olanda e Svezia hanno sollevato obiezioni, facendo slittare la discussione a maggio.

Lo Iarc risponde, in particolare, alle domande riguardanti la pericolosità del glifosato considerato da solo o con altre sostanze chimiche, le risultanze degli studi sugli animali, il tipo di studi preso in considerazione, la differenza di valutazione rispetto all’Efsa. Alla domanda se gli effetti cancerogeni del glifosato possano essere collegati ad altre sostanze presenti nelle formulazioni, lo Iarc risponde “no”, precisando che la valutazione ha preso in considerazione sia gli studi riguardanti la sostanza “pura”, sia quelli dove è miscelata ad altri componenti. In entrambi i casi, lo Iarc ha rilevato una forte rischio di effetti genotossici.

In merito alle valutazioni più rassicuranti sui rischi di cancerogenicità presentate da altre Agenzie, come l’Efsa, lo Iarc sottolinea di aver considerato solo studi di dominio pubblico, anche di fonte industriale, sottoposti a revisione di terze parti. Non ha invece considerato quelli non pubblici, riguardanti sperimentazioni su animali, che non hanno fornito informazioni sufficienti per una revisione scientifica indipendente.

 

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MARIANNA GRIMALDI
MARIANNA GRIMALDI
18 Marzo 2016 13:58

Efsa, Efsa, Efsa: ma da che parte stai?

luigi
luigi
18 Marzo 2016 14:20

mi viene spontaneo immaginare che gli studi pubblici, presi in considerazione dallo IARC, siano quelli ufficiali pubblicati su riviste specializzate e tra le più autorevoli al mondo. l’EFSA da dove ha preso i suoi studi esaminati, se non arriva alle stesse conclusioni? sarà un’ossessione la mia, ma non mi fido

SDEI
SDEI
27 Marzo 2016 17:05

@Gentili & attenti LETTORI,

l’ obiettività dell’ EFSA è stata messa più volte in discussione in particolare sul caso degli OGMtransgenici dove i suoi pareri SONO finora stati a favore delle “multinazionali”, molto discutibile è che a livello dirigenziale all’ EFSA sono messi TECNICI provenienti dal MONDO chimico imprenditoriale privato quindi legati a….. chi !!!!????

MANDI