home restaurant
Il governo ha replicato al parere dell’Antitrust sul disegna di legge sugli home restaurant

Rispondendo alla Camera a un’interrogazione dei deputati del Gruppo Civici e Innovatori, il sottosegretario allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova, ha replicato ai rilievi dell’Antitrust sul disegno di legge che disciplina l’attività di ristorazione in abitazioni private, i cosiddetti home restaurant, approvato dalla Camera e ora all’esame del Senato. Il governo ha replicato punto per punto alle contestazioni dell’Antitrust, pur essendo il disegno di legge di iniziativa parlamentare e non governativa.

Secondo l’Antitrust, il provvedimento introduce limitazioni “non giustificate” e restrittive della concorrenza all’esercizio di questa attività. Secondo il governo, invece, l’impostazione generale del disegno di legge “intende rispondere all’esigenza di introdurre una regolamentazione, che non comprima in modo sproporzionato la diffusione di una nuova forma di attività economica che può rappresentare un’opportunità di sviluppo locale, di guadagno per le famiglie e di interesse anche dei consumatori. Al tempo stesso, tale regolamentazione sarebbe sufficientemente idonea a garantire i fruitori dell’attività e ad evitare distorsioni della concorrenza e fenomeni di concorrenza sleale rispetto agli operatori professionali regolari”.

L’Antitrust critica la norma che prevede l’obbligo di prenotazione da dispositivi digitali

L’Antitrust critica la norma relativa all’obbligo di prenotare il servizio solo attraverso piattaforme digitali, perché esclude ogni possibilità di rapporto diretto e riduce l’offerta dei servizi di ristorazione per i clienti meno avvezzi all’uso di sistemi digitali/elettronici di acquisto, determinando una discriminazione con i ristoratori tradizionali, che, oltre a poter promuovere la propria attività e ricevere prenotazioni mediante siti internet, mantengono la possibilità di avere un contatto diretto con la clientela. Secondo il governo, invece, “la tracciabilità delle attività svolte attraverso le piattaforme digitali consentirebbe un corretto svolgimento delle medesime ed un corretto esercizio dell’attività di controllo da parte dei soggetti pubblici competenti”. Infatti, si tratta di “individuare regole minime per l’esercizio di un’attività che si sta diffondendo sul territorio nazionale e che attualmente, in assenza di un regime normativo, sta determinando problematicità con gli esercenti l’attività di somministrazione di alimenti e bevande, sottoposta invece ad una dettagliata disciplina normativa”.

L’Antitrust definisce “del tutto ingiustificata” la fissazione del numero massimo di coperti (500) che possono essere allestiti annualmente e del reddito massimo (5 mila euro) che l’attività di home restaurant può generare. Secondo il governo, invece, “la soglia dei 5.000 euro annui è necessaria al fine di consentire la corretta individuazione dell’attività soggetta alle disposizioni del provvedimento”, che intende disciplinare un’attività svolta in modo non professionale che, “ai sensi delle disposizioni fiscali vigenti, è ammissibile fino a detta soglia monetaria. Presumibilmente, da ciò dipende anche l’individuazione del numero massimo di coperti ammissibili per anno solare”.

L’Antitrust ritiene ingiustificata l’esclusione di B&B e case vacanze dall’attività di home restaurant

Infine, l’Antitrust ritiene priva di motivazioni e ingiustificatamente restrittiva l’esclusione delle attività di B&B e Case Vacanza in forma non imprenditoriale dalla possibilità di ampliare l’offerta di servizi extra-alberghieri con quella del servizio di home restaurant. Secondo il governo, invece, dato che l’attività di home restaurant rappresenta, “soprattutto e nella quasi totalità dei casi, una modalità per poter accedere a forme di reddito limitate”, l’intento del provvedimento è quello di “non consentirla contestualmente ad analoghe attività che forniscono alloggio non in forma imprenditoriale, ma che già garantiscono possibilità di percepire introiti, seppure anche in questo caso, limitati”.

In ogni caso, ha affermato il sottosegretario, “resta ferma la disponibilità del ministero dello Sviluppo economico a garantire ogni utile collaborazione, d’intesa con le altre Amministrazioni coinvolte, nel proseguo dell’iter del disegno di legge in esame, anche alla luce delle osservazioni formulate dall’Antitrust”.

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cristina
cristina
8 Giugno 2017 21:10

qui stiamo impazzendo, ci tolgono ogni libertà. La legge non è uguale per tutti!

Mario
Mario
17 Giugno 2017 14:10

Quale libertà