Quanti grassi saturi consumiamo? Per le aziende 2,8 g/die provengono da dolci. Non è vero. Il dato reale è superiore del 20%, e si arriva al 110% per i giovani. Le previsioni indicano un pericoloso aumento
Quanti grassi saturi consumiamo? Per le aziende 2,8 g/die provengono da dolci. Non è vero. Il dato reale è superiore del 20%, e si arriva al 110% per i giovani. Le previsioni indicano un pericoloso aumento
Roberto La Pira 7 Luglio 2015Quanti grassi saturi assumono ogni giorno gli italiani? Nessuno lo sa con precisione perché i dati si riferiscono a ricerche di 10 anni fa quando l’invasione nell’olio di palma non aveva ancora contagiato l’universo alimentare, conquistando il 90% del mercato. Parlare del grasso tropicale è doveroso perché contiene il 50% di acido palmitico e perché si tratta della principale fonte di grassi saturi nella dieta degli italiani. L’Associazione delle industrie del dolce e della pasta, Aidepi sostiene che la quantità di grassi saturi giornaliera proveniente da dolci ammonta a 2,8 g.
Si tratta di un dato importante perché stiamo parlando di un grasso considerato aterogeno e come diceva l’illustre nutrizionista Giorgio Calabresi “fa diventare il sangue denso”. Qualche settimana fa abbiamo espresso grosse perplessità sui 2,8 g, visto che bastano due biscotti della linea Mulino Bianco per raggiungere l’obiettivo. Adesso abbiamo le prove per dire che il dato è sbagliato e invitiamo Aidepi a rivedere i calcoli in virtù dell’onesta intellettuale che dovrebbe caratterizzare la comunicazione. Dalle ricerche suiconsumi alimentari della popolazione italiana (indagine INRAN-SCAI 2005-06, Leclercq et al., 2009, Sette et al., 2011) il consumo medio di grassi saturi da biscotti e dolci ammonta a 3,4 g/die, ovvero il 20% in più considerando un consumo medio di 31 g/die per la popolazione totale da 0 a 99 anni (*). Se focalizziamo l’attenzione sugli adolescenti maschi il consumo di acidi grassi da biscotti e dolci subisce un incremento del 110% e si arriva a 6 grammi al giorno (consumo medio di circa 57 g/die).
I calcoli sono riferiti a tutti i giovani, compresi quelli che non consuma dolci industriali e preferiscono fare colazione con cereali o altri prodotti. È quindi logico ipotizzare per i ragazzi abituati a consumare biscotti e merendine industriali il raggiungimento di un valore l valore giornaliero uguale o superiore ai 7 g e più, visto che il palma è usato in decine di altri alimenti (* *) e nella somma bisogna considerare gli acidi grassi presenti in latte, carne, salumi, formaggi …
Nella popolazione italiana il valore soglia consigliato del 10% riferito all’assunzione di grassi saturi è già superato considerando l’insieme delle fonti (olio di palma, burro altri oli di semi). Nell’articolo firmato da Sette et al. il dato percentuale dei grassi saturi varia da 10.8% a 11.9% (escludendo i bambini piccoli che hanno una alimentazione diversa), con un valore medio di 11.2%. Parliamo comunque di dati rilevati negli anni 2005-06, e dobbiamo aspettare la nuova indagine per sapere se verranno modificati in peggio.
(*) 31 grammi si riferiscono alla somma del consumo medio (quantità in grammi/die di prodotto), 14 grammi/die di biscotti e dolci e 17 g di snack dolci, nella popolazione 0-99 anni
(* *) Prodotti da forno, cereali per la prima colazione, creme spalmabili alla nocciola, snack salati, barrette, cracker, patatine fritte, piatti pronti, piatti pronti impanati, crocchette di pollo, salse, condimenti, sandwich, gelati industriali, base pronta per torte e sfoglie, pasta pronta per pizza, margarine vegetali, di olio per frittura per ristoranti, olio per frittura domestica, latte in polvere per neonati, biscotti per bambini al di sotto di 36 mesi.
Studi presi in considerazione:
Leclercq C., Arcella D., Piccinelli R., Sette S., Le Donne C., Turrini A. on behalf of the INRAN SCAI 2005-06 study group. The Italian National Food Consumption Survey INRAN-SCAI 2005-06. Main results in terms of food consumption. Public Health Nutr 2009; 12: 2504-2532.
Sette S, Le Donne C, Piccinelli R, Arcella D, Turrini A, Leclercq C. on behalf of the INRAN-SCAI 2005-06 Study group. The third Italian National Food Consumption Survey, INRAN-SCAI 2005-06 – Part 1: Nutrient intakes in Italy, Nutr Metab. Cardiovasc Dis. 2011, 21(12):922-32.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.