Sui tavoli dei ristoranti francesi di Normadia e Bretagna le bottiglie di acqua minerale San Pellegrino, Evian, Vittel… sono una rarità. Nella maggior parte dei casi gli avventori ordinano “eau en caraffe”, che viene servita gratis in eleganti bottiglie spesso colorate. È questa la situazione che rileva qualsiasi turista in vacanza nel nord della Francia. L’abitudine di ordinare acqua di rubinetto è talmente consolidata che la bottiglia sul tavolo è una consuetudine sia nelle crêperie sia nei ristoranti segnalati dalle guide Gault Millau e persino Michelin.
Il dato di fatto è che pochi hanno voglia di spendere 5 euro per una bottiglia di minerale, e che i soldi risparmiati vengono dirottati più facilmente su una bottiglia di vino. Ma la Francia non è un’eccezione. La stessa cosa si riscontra a New York, in Svizzera e in altri Paesi dove durante il pranzo o la cena è buona abitudine consumare acqua del rubinetto. In Italia avviene esattamente l’opposto.
Niente acqua del rubinetto nei ristoranti italiani
Da noi trovare nei ristoranti una brocca di acqua a tavola è molto difficile. Quando qualcuno la ordina il più delle volte la richiesta viene accolta con sguardi increduli da parte dei camerieri, che non sanno come accontentare il cliente, per la mancanza di bottiglie o brocche di vetro. Per questo motivo molti consumatori si rassegnano e ordinano acqua minerale anche se quella del rubinetto è gratis. Purtroppo la situazione nei ristoranti e nelle pizzerie rispecchia quella di molte case, dove si pasteggia abitualmente con l’acqua minerale, pur avendo a disposizione un’ottima acqua del rubinetto.
La situazione in Italia è singolare perché con un consumo pro capite di circa 208 litri di acqua minerale l’anno, siamo i più grandi utilizzatori europei e i secondi nel mondo dopo il Messico. Si tratta di un’abitudine che comporta pesanti ricadute economiche e ambientali e di un business per le aziende del settore che registrano un giro d’affari intorno ai 10 miliardi di euro l’anno, alimentato da canoni di concessione irrisori, pari a circa 1 millesimo di euro al litro.
E voi cosa ne pensate? Chiedete l’acqua del rubinetto al ristorante? Mandateci le vostre foto e le testimonianze.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Anche in UK la “tap water” è sempre gratuita, la prima volta, 15 anni fa chiesi un bicchiere d’acqua in un caffè a Londra e rimasi stupita quando mi dissero che era gratis!
C’è da dire che l’acqua inglese, almeno nella zona Nord/Manchester non è buona, ha un fortissimo sapore di cloro, gli autoctoni non ci fanno caso ma per noi abituati all’acqua in bottiglia o quella delle casette dell’acqua comunali o dei rubinetti italiani è abbastanza imbevibile!
In Italia in moltissime città l’acqua di rubinetto è poco clorata e buona.
A Salerno e Napoli l’acqua del rubinetto è imbevibile, sa di cloro, ed è pesante. Bisogna per forza bere acqua in bottiglia.
Mi scrive un’amica, che dirige un locale a Milano: “Comunque i francesi è meglio lasciarli perdere, riguardo all’igiene e sicurezza alimentare (senza offesa eh….). Acqua in caraffa? In Francia anche no.”
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Dopo ave letto l’articolo mi scrive un’altra amica che ha fatto le vacanze in Francia: “No comment! Alcuni locali si sono decisamente evoluti, ma in altri la pulizia è disastrosa e l’acqua che portano nelle bottiglie di vetro presa dal rubinetto è terribile! Senza contare che quasi crepo perchè loro gli allergeni non li conoscono proprio. Credevo che la legge sull’esposizione degli allergeni fosse europea…”
L’articolo non riguarda la qualità dei pasti nei ristoranti francesi, ma la modalità e l’abitudine di offrire acqua del rubinetto a tavola al posto della minerale. Sulla questione dell’indicazione degli allergeni nel menù anche io ho riscontrato l’assenza di indicazioni. Ma ripeto la questione riguarda l’acqua minerale che in Italia viene proposta in tutti i ristoranti indipendentemente dal livello e dal prezzo del conto.
Sono uscito dal tema, ma credo che per quanto riguarda l’acqua del rubinetto al ristorante rientri anche l’igiene del servizio offerto. Se anche me la portano ed è cattiva oppure servita in maniera scorretta, va da sè che torno alla bottiglia.
Dopo di che in Italia, che sia l’acqua in caraffa (oppure il vino da portare via), oltre che ad una scarsa attenzione del ristoratore c’è anche un approccio errato del consumatore. Più volte quando ho chiesto se c’era l’acqua in caraffa, erano gli stessi commensali al tavolo a guardarmi stupiti se non “inorriditi”, perchè in molti passa il messaggio che “vuoi risparmiare” e verrebbe da chiedersi cosa ci sia di male a non buttare via i soldi, come mi è capitato, che 5 € per una bottiglia da 75 cl. sono un furto.
Discorso a parte quello ambientale, recepito da alcuni, ma non dalla maggioranza.
In ogni caso solo in Trentino Alto Adige ed in molti rifugi lombardi sono riuscito ad avere l’acqua in caraffa senza problemi.
Quelli che frequento io non la fanno pagare 5 euro per fortuna. Ma se non mi sbaglio l’ultima volta non era nemmeno da 750ml, mi sa che era da 500… Quelle da 1 litro ci si sognano
Io nei locali dove la servono l”acqua in caraffa l”ho sempre pagata. E come quella imbottigliata più o meno.
Per la verità di solito non è proprio quella del rubinetto, ma quella ottenuta dalle ‘macchinette’. Anzi, se ben ricordo per un periodo almeno nella mia zona era pubblicizzata in bella mostra, probabilmente c”era un agente che ci aveva saputo fare ed al ristoratore costava quasi niente. Mi ricordo però che una rivista di consumatori fece un test su queste acque trovando risultati poco lusinghieri, sicuramente per il fatto che veniva tralasciato la corretta manutenzione (sostituzione dei filtri e le altre operazioni periodiche necessarie)
Dal mio rubinetto esce un’acqua che sa contemporaneamente di cloro e di muffa. Imbevibile. La minerale è una scelta obbligata. Vivo in una cittadina xel nord ovest, in una zona prealpina ricca di acqua.
Vado abbastanza spesso in Francia, grazie alla vicinanza. È vero, ti mettono la caraffa sul tavolo spesso senza nepure doverla chiedere. Ma molto spesso è cattivissima e a temperatura ambiente, anche in piena estate. Preferirei pagarla ma che fosse declorata e refrigerata.
Si lo faccio, ogni volta che posso (magari non a pranzi di lavoro o un po’ formali).
Molto spesso sento i miei amici rispondere che “non è legale” servire acqua del rubinetto…
Mi piacerebbe capire com’è la normativa in merito.
Se l’acqua vene servita in bottiglia di plastica, non l’accetto proprio, almeno su quello ho il diritto di dire che voglio solo acqua conservata in vetro.
L’altra trovata è quella delle acque filtrate, per fartele pagare a tutti i costi ti portano acqua che loro dicono essere filtrata, in questi posti è più complicato chiedere l’acqua del rubinetto. Ma se ci pensi bene, stai pagando a prezzo di mercato, l’acqua che loro non pagano, hanno solo pagato un filtro e la manuntezione, che con una settimana di attività si sono ripagati.
Anche in Slovenia è normale ordinate acqua di rubinetto ai pasti, ovviamente senza costo.
Ma se il gestore si rifiuta, come ci si deve comportare?
Acqua del rubinetto..questa sconosciuta!! vorrei conoscere qual è la normativa se c’è che impedisce il servizio di acqua in caraffa nei sevizi ristorativi.
Faccio un appello: rifiutiamo acqua in bottiglia di plastica nei locali di ristorazione
Sono d’accordo ma vieni guardato stortoCi vuole grinta poi se sei in comitiva sei uno spilorcio .In casa solo acqua del rubinetto
Per la situazione generale e per tutti i commenti e testimonianze riportate, possiamo solo concludere che non c’è una migliore soluzione, ma a seconda dei casi un meno peggio.
E siamo in un continente e paese dove l’acqua certo non manca, anzi la esportiamo in tutto il mondo.
L’acqua i rubinetto era gratis anche da noi fino a 30 anni fa circa (almeno nella mia zona Toscana), ricordo si andava al bar a chieder un bicchiere d0acqua (gratis) e davano sempre quella di rubinetto. Tutto questo cambiamento culturale del popolo italiano (italiota) credo sia stato dovuto alle restrizioni (esagerate) imposte dalle nuove leggi sull’igiene varate alla fine degli anni ’80 primi ’90, Provate a veder la documentazione sanitaria (oltre a tutto il resto della burocrazia italica) che serve per aprire e gestire un bar ed un ristorante…. vi passa la voglia di aprirlo se ce l’avevate! Siamo fuori di testa!
Tempo fa (una decina d’anni addietro) era stata organizzata una campagna molto interessante sull’argomento da Legambiente e Comune di Milano. La pagina web (www.imbrocchiamola.org) non è più attiva purtroppo, ma portava molte interessanti indicazioni e elenchi degli esercizi che servivano senza problemi, a richiesta, l’acqua in brocca. Sull’onda di quell’iniziativa avevo proposto a qualche bar/tavola calda di aderire ma con risultati non proprio soddisfacenti, per di più nella mia città (Asti) dove la qualità dell’acqua di rubinetto è decisamente buona. Io la bevo da almeno 20 anni. Trovo sempre molto difficile che la servano nei locali pubblici, se non quella ottenuta con la filtrazione. E pensare che ormai non possiamo più ignorare l’impatto di un così elevato livello di plastica nell’ambiente né dei trasporti (almeno su questo punto il governo attuale – parte pentastellata – potrebbe fare qualcosa: l’argomento a Grillo a quei tempi interessava molto!)
Mi è capitato più di una volta di chiedere acqua del rubinetto ma mi hanno portato acqua microfiltrata. Quella sì che è imbevibile perché non sempre i locali pubblici fanno una appropriata manutenzione degli impianti di trattamento. L’acqua del rubinetto risponde sempre ai requisiti di qualità igienico-sanitaria stabiliti dalla normativa, molto rigorosi, altrimenti non potrebbe essere erogata come acqua destinata al consumo umano. Il sapore di cloro può essere ridotto se fate scorrere l’acqua per un paio di minuti dal rubinetto. Il cloro tra l’altro è proprio la sostanza che dà garanzia di qualità, mentre l’acqua minerale non può essere né trattata né clorata per legge.
Dove l’acqua è molto buona, come a Treviso, avviene molto spesso che si possa ordinare acqua di rubinetto, nei casi in cui questo non avviene è per ignoranza o timidezza del cliente che ordina acqua minerale.
Poi pretenderla gratis… questa è tutta un’altra storia, ci sono le fontane per quella!!!
Concordo con Paoblog. Quest’estate sono stata due settimane in Alto Adige, e quando abbiamo mangiato fuori ho chiesto acqua in caraffa e mi è stata portata senza batter ciglio, e senza pagare nulla.
Trovo assurdo soprattutto in tali situazioni (in località dove le acque del rubinetto sono buone) spendere soldi per acque imbottigliate che magari arrivano da km e km di distanza…
Nell’articolo è scritto nei ristoranti di Bretagna e Normandia.
Ho girato quasi tutta la Francia, confermo che in tutte le regioni francesi si usa l’acqua in caraffa.
In Australia si beve in tutti i ristoranti acqua di rubinetto gratis. Anche nelle case l’acqua in bottiglia è una rarità.
Sono stata in gita una settimana in Francia con la scuola qualche anno fa. Al ristorante, acqua in caraffa, peccato che fosse imbevibile, se andavo a prendere direttamente l’acqua da una piscina ha meno cloro in confronto. Il bello è che ho dovuto pure vuotarmela nel bicchiere per dare la parvenza di bere perché ad un certo punto non ho capito cosa volesse il cameriere, ma penso avesse notato (su 18 persone) che non me la vuotavo e non ero l’unica. Comunque accontentato mi salvavo con la mia scorta di acqua e altro che avevo in camera in hotel. In confronto mi è capitato di andare a Disneyland Paris e le caraffe d’acqua non si vedono, si vede che è internazionale il servizio.