L’Università di Medicina veterinaria di Vienna ha condotto uno studio, pubblicato dalla rivista Food Control, su 108 formaggi europei preparati con latte crudo, acquistati via Internet, provenienti da sette paesi europei. Dopo la consegna, è stato verificato che il 4,6% dei prodotti era confezionato con latte trattato termicamente o pastorizzato. Al momento della consegna, le temperature dei formaggi variavano tra i 5° e i 23°; nel 61% dei casi, la temperatura era superiore ai 15°.
Solo il 17,6% è risultato correttamente etichettato, in virtù delle indicazioni prevista dalla direttiva europea n. 13/2000. Nel 50,9% dei casi mancavano le modalità sulla conservazione, nel 38,8% mancava il nome e l’indirizzo del produttore o del venditore, nel 46,3% non era indicato il peso netto e nel 39,8% mancava la data di scadenza. Nel 36% dei casi, non si diceva che il formaggio era fatto con latte crudo.
Il 29,6% dei formaggi è risultato contaminato da E. coli, l’8,3% da stafilococchi e l’1,9% da Listeria monocytogenes. Non è stata rilevata salmonella. Secondo gli autori, questi risultati giustificano le preoccupazioni sulla sicurezza dei formaggi acquistabili in Europa attraverso Internet.
Beniamino Bonardi
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Io in estate mangio formaggio di malga e lo so che la pulizia non è il massimo ma sono molto buoni e non mi hanno mai fatto male.