Due erbicidi vietati temporaneamente poiché interferenti endocrini. La pubblicazione dei criteri scientifici per stabilire l’attività a livello endocrino è in ritardo
Due erbicidi vietati temporaneamente poiché interferenti endocrini. La pubblicazione dei criteri scientifici per stabilire l’attività a livello endocrino è in ritardo
Beniamino Bonardi 27 Aprile 2016Dal 30 settembre nell’Unione europea saranno temporaneamente vietati due erbicidi, l’amitrolo e l’isoproturon, interferenti endocrini che possono interferire con il sistema ormonale, a problemi riproduttivi, infertilità e malformazioni fetali. La notizia è stata anticipata dal britannico The Guardian, dopo che un comitato dell’Ue ha deciso una moratoria sui due diserbanti. L’amitrolo, conosciuto anche come aminotriazolo, è vietato in Italia, ma ampiamente usato in dieci paesi dell’Ue e secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha “effetti sullo sviluppo potenzialmente associati con effetti sulla tiroide”. L’isoproturon, che è venduto in 22 paesi europei, secondo l’Efsa ha “effetti sulla riproduzione, eventualmente associati ad azioni antiandrogeniche e antiestrogeniche”. Un portavoce della Commissione Ue ha detto al Guardian che, oltre a queste valutazioni dell’Efsa, ci sono altre gravi preoccupazioni sui rischi dei due erbicidi, che hanno portato alla decisione della moratoria.
Il Regolamento europeo n. 1107/2009 ha introdotto nuovi criteri per l’approvazione delle sostanze attive nei pesticidi, tra cui l’esclusione di sostanze con attività endocrina da determinare con motivazioni scientifiche. In base a un altro regolamento, il n.528 del 2012, la Commissione avrebbe dovuto definire queste motivazioni entro il 13 dicembre 2015, cosa che non è avvenuta e che in gennaio ha portato il Tribunale dell’Unione europea ad accogliere un ricorso della Svezia, ammettendo di fatto che la Commissione Ue è venuta meno ai propri obblighi. Il Tribunale ha respinto le giustificazioni della Commissione, secondo cui il ritardo sarebbe motivato dalle critiche sollevate nei confronti dei criteri scientifici proposti nell’estate del 2013 e dalla necessità di procedere a un’analisi d’impatto, per valutare le incidenze delle diverse soluzioni possibili.
La definizione dei criteri scientifici per la determinazione degli interferenti endocrini avrebbe potuto portare alla messa al bando di 31 pesticidi e, secondo quanto afferma il Guardian, ci sono documenti che mostrano come la Commissione europea sia stata oggetto di pressioni da parte del governo statunitense affinché ritardasse la pubblicazione dei criteri per consentire un approccio meno restrittivo nell’ambito del TTIP, il Trattato di libero scambio tra Ue e Usa, i cui negoziati sono in corso da oltre due anni.
il TTIP è, a mio parere, figlio del WTO e, come tale, se attivato, porterà altri gravi problemi a tutte le comunità che verranno sottoposte. le varie lobby delle multinazionali economico-finanziarie si fregheranno le mani, pronte a far man bassa di danaro per le loro già “gigafloride” tasche… spero vivamente in un minimo di buon senso che permetta alla comunità europea di dire no a questi letali accordi!!!
Quando noi poveri e poco difesi consumatori, prendiamo coscienza e posizione dei problemi legati a questi complessi trattati internazionali, abbiamo tutte le ragioni per dubitare della buona fede dei nostri “non rappresentanti” comunitari.
Il problema degli intereferenti endocrini è quasi sconosciuto per il grande pubblico, ma la sua rilevanza è superiore a qualsiasi altra causa d’inquinamento alimentare che conosciamo. Nei prossimi anni penso ne scopriremo, a nostre spese, i danni che stanno arrecando in modo subdolo ed incontrollato.
Forse ho letto male l’articolo, ma non mi è chiaro se questi due erbicidi sono o non sono utilizzati in Italia.