Il 20 giugno 2011 la Commissione europea – dopo due anni di silenzio, senza consultare in modo adeguato i Governi degli Stati membri – aveva proposto una drastica riforma delle regole sui prodotti destinati a un’alimentazione particolare. Il testo prevedeva la deregolamentazione di alcune categorie di prodotti, tra i quali gli alimenti privi di glutine specificamente rivolti ai celiaci, (che costituiscono l’1% della popolazione europea), quelli per gli sportivi e anche quelli di supporto alle diete per il controllo del peso.
La legislazione europea sui prodotti destinati a un’alimentazione particolare (direttiva quadro 2009/39/CE) distingue i cibi comuni (o “di uso corrente”) dagli alimenti dietetici, suddivisi a loro volta in sei categorie:
1) per lattanti e alimenti di proseguimento,
2) per lo svezzamento di lattanti e bambini,
3) per cure speciali,
4) per le persone con intolleranza al glutine,
5) per il controllo del peso,
6) per sportivi.
Le rappresentanze delle categorie vulnerabili di consumatori – guidate da AIC (Associazione Italiana Celiachia) – hanno avviato una battaglia, insieme alle aziende interessate, per mantenere le garanzie che la legislazione europea riconosce. Il 29 febbraio 2012 la Commissione ENVI (Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare) del Parlamento Europeo ha chiesto:
– di mantenere i prodotti per il controllo del peso nel campo di applicazione del nuovo regolamento in esame,
– di preservare la disciplina delle formule per i lattanti a basso peso alla nascita nell’ambito degli alimenti a fini medici speciali,
– di fare precedere da un’opinione scientifica dell’EFSA ogni futura valutazione in merito a come regolamentare i latti di crescita e gli alimenti per sportivi,
– di riconoscere la vulnerabilità della categoria dei celiaci. Affermando la necessità di mantenere nel regolamento le definizioni relative ai prodotti destinati a persone intolleranti al glutine, distinguendo con un’adeguata etichetta gli alimenti di uso corrente dai prodotti per i celiaci,
– di salvaguardare la possibilità, da parte dell’industria, di mantenere con i così detti: “health care professionals” un rapporto di comunicazione più ampio,
– di respingere un emendamento nel quale si pretendeva di vietare la pubblicità sui latti di proseguimento.
La relazione della Commissione ENVI sarà votata dall’Assemblea nella sessione plenaria di maggio, probabilmente il 22. Frattanto gli Stati membri lavoreranno, insieme alla Commissione europea, per trovare un possibile accordo che tenga conto delle posizioni espresse dal Parlamento Europeo.
Dario Dongo
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