Secondo un’inchiesta condotta in Germania da Stiftung Warentest (la più autorevole rivista di test comparativi del Paese), i cioccolatini presenti in molti calendari dell’avvento sono contaminati da miscele di vari idrocarburi (oli minerali).

 

La rivista ha analizzato 24 calendari di diversi produttori, raffiguranti i personaggi più amati dai bambini, e le sorprese non sono mancate. In ben nove casi sono stati rilevati gli oli minerali più critici per la salute umana, anche in quantità elevata

 

Il cioccolato, alimento grasso per sua natura, presenta un forte potere estrattivo nei confronti di certe sostanze e il problema assume una certa rilevanza visto che i calendari possono restare mesi sugli scaffali dei punti vendita allungando così i tempi di contatto tra alimento e imballaggio.

I  campioni con i giudizi peggiori hanno un contenuto di idrocarburi aromatici che può arrivare a 7 milligrammi per chilogrammo di cioccolato.

 

L’Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi (BfR) ha effettuato un controllo ulteriore per accertare la correttezza dei dati e per valutare gli eventuali rischi per la salute. Secondo l’Istituto i livelli di idrocarburi (aromatici e non aromatici) non sono così inaspettati perchè diversi calendari utilizzano cartone riciclato che potrebbe essere inquinato all’origine.

Lo studio di Stiftung Warentest mostra che evitare questo tipo di contaminazione è possibile visto che il problema riguarda solo alcuni calendari dell’avvento e non altri.

 

Il BfR ha calcolato che, anche considerando lo scenario peggiore (7 milligrammi per chilo di contaminanti), il consumo quotidiano di un cioccolatino apporta una quantità di idrocarburi molto bassa rispetto ai livelli normalmente assunti da un individuo, forniti dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa).

 

L’istituto precisa che queste miscele di idrocarburi non sono state studiate in modo sufficiente dal punto di vista tossicologico e non si può quindi escludere un eventuale potere cancerogeno.

Proprio per questo motivo, qualsiasi contaminazione del cioccolato con oli minerali ed idrocarburi aromatici proveniente dal materiale di confezionamento si deve considerare indesiderata e andrebbe evitata.

 

In una minima percentuale dei campioni è stata rilevata la presenza di altre sostanze pericolose, come il plastificante DEHA (probabilmente ceduto dalle “caselline” in plastica che avvolgono il cioccolatino) e tracce di cadmio (sostanza che si accumula naturalmente nei chicchi di cacao di piante che crescono sui terreni vulcanici).

 

Luca Foltran

 

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Opinione BfR

 

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