Il ministro della Salute Renato Balduzzi ha prorogato di altri sette mesi il divieto di utilizzo dei pesticidi neonicotinoidi ritenuti responsabili della moria delle api registrata in numerosi Paesi occidentali e negli Stati Uniti.
Il fenomeno dello spopolamento è da diversi anni un fenomeno oggetto di analisi e di teorie da parte della comunità scientifica, sia per preservare la produzione mondiale di miele, sia per l’enorme importanza che le api svolgono nel processo d’impollinazione. La grande difficoltà incontrata dagli studiosi nell’individuare le cause della moria è da ricerca nella vastità e complessità dell’evento.
Alcuni scienziati, ad esempio, hanno ancora dei dubbi sul ruolo che nuove forme parassitarie e anche agenti patogeni conosciuti, possono avere nello spopolamento degli alveari. Questo perchè, in Europa, ogni Stato membro ha un proprio sistema di monitoraggio delle malattie delle api che porta alla produzione di dati non confrontabili tra di loro.
Per fare un po’ di chiarezza si è deciso di affidare al Centro di referenza comunitario per le malattie delle api la creazione di un piano di sorveglianza a livello comunitario, portando in questo modo una standardizzazione delle metodiche. Naturalmente anche l’Italia farà la sua parte con 390 apiari da destinare al monitoraggio. Il divieto dei neonicotinoidi e questo nuovo progetto europeo fanno parte della strategia europea per salvaguardare la salute delle api.
La Commissione di Bruxelles ha recentemente comunicato al Parlamento europeo quale strada intraprendere. Ad esempio, si cercherà in futuro di mettere a disposizione degli apicoltori nuovi farmaci per combattere in maniera efficace i parassiti. Le ditte farmaceutiche avranno la possibilità di immettere sul mercato nuove molecole in tempi rapidi preservando sia la salute delle api sia quella dei consumatori.
Da tempo sono in circolazione prodotti a base di acido ossalico e formico che non presentano problemi correlati ad eventuali residui nel miele. Inoltre nel corso di questi anni si è capito che uno dei fattori debilitanti per gli insetti è stata la perdita di biodiversità della flora, dovuta alla forte diminuizione di fiori selvatici. Si sta preparando un documento che proporrà nuovi obiettivi da raggiungere entro il 2020.
Tornando al presente, sfruttando il famoso principio di precauzione, probabilmente la proroga verrà rinnovata fino a che non ci saranno nuovi studi in grado di dimostrare la possibilità di ridurre la dispersione dei neonicotinoidi durante la semina del mais. Anche se sicuramente la categoria degli apicoltori vorrebbero il bando totale.
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