Secondo uno studio condotto negli Stati Uniti da un gruppo di ricercatori guidati da Bryan L. Love del South Carolina College of Pharmacy, l’assunzione di antibiotici nel primo anno di vita espone a un maggior rischio di sviluppare forme di allergie alimentari. Lo studio, pubblicato dalla rivista Allergy, Asthma & Clinical Immunology, ha considerato i casi di 1.504 bambini nati tra il 2007 e il 2009 e affetti da almeno un’allergia alimentare, confrontandoli con un gruppo di controllo di 5.995 bambini, evidenziando come ai bambini che hanno avuto cinque o più prescrizioni di antibiotici nel primo anno di vita siano state poi diagnosticate allergie alimentari in quantità significativamente maggiore rispetto a quelli che non hanno assunto questi farmaci nei dodici mesi successivi alla nascita.
L’associazione più forte tra antibiotici e allergie alimentari è stata rilevata nei bambini a cui erano stati somministrati cefalosporine e sulfamidici. Inoltre, la probabilità di sviluppare allergie alimentari risulta crescere con l’aumentare del numero di prescrizioni di antibiotici. Negli Stati Uniti, le allergie alimentari colpiscono tra il quattro e l’otto per cento dei bambini nel primo anno di vita. Tra il 1997 e il 2007, i casi di allergie alimentari tra i giovani al di sotto dei 18 anni d’età sono aumentati del 18%. Le visite ambulatoriali presso i Pronto soccorso o gli studi medici per casi di allergia alimentari sono stimati in 317.000 l’anno, mentre, se si confrontano i periodi 1998-200 e 2004-2006, i ricoveri sono triplicati.
????Ma che statistica è????
Nel primo anno di vita a meno di gravi malattie , gli antibiotici non si somministrano ai bambini. Se nel primo anno si è dovuti ricorrere a 5 somministrazioni vuol dire che il soggetto con una salute cagionevole o comunque non nella norma…ergo può avere anche allergie.
In sud Carolina potrebbero anche guardare la vernice che asciuga invece che fare studi così bizzarri. Il mio prof di statistica darebbe ZERO a questo studio.
non sono d’accordo con Federico. non è detto e scritto da nessuna parte che i bambini a cui vengono somministrati, nel loro primo anno di vita, molti antibiotici, anche se fossero stati trattati con rimedi alternativi, avrebbero comunque sviluppato allergie. bisogna prima fare questi test e poi si potrebbe stabilire cosa sia vero e cosa non. da questo studio si ipotizza, se mi è permesso aggiungere, che l’interferenza di antibiotici con la formantesi flora batterica intestinale possa produrre una incapacità di quest’ultima a maturare col tempo normalmente e, quindi, a poter riconoscere correttamente i “nemici” da combattere.
Posso essere d’accordo con la prima parte del commento,non con la seconda, la flora intestinale non deve riconoscere proprio nulla parlando di allergie (attenzione a non fare confusione con le intolleranze dove i batteri svolgono una funzione nell’assimilazione dei cibi), essendo un’esagerata reazione a carico del sistema immunitario.
Simone, forse c’è un misunderstanding. quello che vorrei far risaltare è il legame a doppio filo tra flora batterica intestinale e sistema immunitario. se c’è un buon equilibrio nella prima, il secondo funziona bene, altrimenti ci possono essere molti problemi. non credo che avrai da eccepire su questa precisazione.
Nel primo anno di vita il sistema immunitario non è ancora completato di tutte le risorse di difesa e ci sono già le sollecitazioni massiccie del mix di vaccini intorno ai sei mesi, a caricare la risposta immunitaria.
Se si aggiungono trattamenti antibiotici eccessivi e non assolutamente indispensabili, per salvare la vita del piccolo, la risposta immunitaria potrà essere costruita in modo anomalo e quindi insufficiente per sostituzione da trattamento antibiotico ripetuto, oppure eccessiva ed allergenica verso sostanze ed alimenti.
Ma lo studio ha preso anche in considerazione se nei genitori e/o parenti più vicini c’erano già casi di allergie??
Io sono allergico e nel primo anno di vita non ho assunto antibiotici. Le mie allergie sono di tipo ereditario.