Blister con capsule blu; concept: integratori alimentari, farmaci, antibiotici

Il ministero della Salute ha pubblicato un avviso di sicurezza per la presenza di sostanze non consentite all’interno dell’integratore alimentare LibiForMe. L’integratore alimentare segnalato dalle autorità sanitarie è venduto in confezioni da 2×5 capsule, con il numero di lotto 3242 e la scadenza 01/2028.

Secondo quanto segnalato dalla Slovenia lo scorso 12 giugno attraverso il Sistema di allerta rapido Rasff (notifica 2023.3892), il prodotto in questione, nonostante il claim ‘100% naturale’ presente in etichetta, contiene il principio attivo 2-idrossipropil nortadalafil. Si tratta di un analogo degli inibitori della fosfodiesterasi 5 (PDE-5), categoria di farmaci per il trattamento della disfunzione erettile a cui appartengono anche sildenafil e tadalafil, rispettivamente i principi attivi di Viagra e Cialis.

integratore alimentare LibiForMe - allerta 22/08/2023

Il prodotto, da quanto si apprende dalla notifica Rasff, sarebbe distribuito nei Paesi Bassi, ma è venduto anche online da siti di e-commerce. Il ministero della Salute raccomanda di non consumare l’integratore: l’assunzione di inibitori di PDE 5 senza controllo medico può avere gravi conseguenze per la salute, in caso di patologie o interazioni con altri farmaci.

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos

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panzironi claudio
panzironi claudio
23 Agosto 2023 18:05

Sono completamente d’accordo sul fatto che quando si assumono molecole che hanno importanti effetti sulle vie metaboliche, ciò debba essere fatto sotto il controllo medico e, in alcuni casi, come il presente dello specialista e non solo del medico di base. Come pure che i prodotti, siano essi OTC o farmaci dietro prescrizione abbiano una filiera controllata e certa. Tuttavia sul discorso integratori mi pare esistano grosse ipocrisie. Dei due l’uno: o le sostanze sono presenti alla minima dose terapeutica e allora vengano pure consigliati dal medico ma poi acquistati come un OTC e non venduti al supermercato o in rete, oppure i principi attivi sono talmente ridotti che, per evitare quegli effetti indesiderati poco comuni alle dosi terapeutiche stesse in pratica non fanno effetto e giovano solo al portafoglio di chi li produce e di chi li vende, vedi il caso della monacolinaK che funzionava benissimo a 10mg/die ma che a 2,3mg ( come EFSA ha obbligato a fare) a poco servono e costringono a passare alle statine di sintesi