olio di palma Oil palm fruit and cooking oil

L’acido palmitico, probabilmente il più rappresentato tra gli acidi grassi saturi alimentari, può essere dannoso per i vasi e in generale per il metabolismo. Ma potrebbe anche aumentare il rischio che, in caso ci siano cellule tumorali, si formino metastasi. Lo suggerisce uno studio appena pubblicato su Nature e coordinato dagli scienziati dell’Università di Barcellona, già autori, nel 2017, di un’altra ricerca che andava nella stessa direzione, ma non spiegava i meccanismi attraverso cui si determinerebbe l’azione pro-metastatica.

In questo caso, i ricercatori hanno utilizzato delle cellule di melanoma e di tumori del cavo orale prelevate dai pazienti, e le hanno esposte brevemente a una concentrazione di acido palmitico simile a quella media che si determina in una dieta ricca di questo acido grasso, presente non solo nell’olio di palma, ma anche nella carne, nei formaggi, nel latte e in molti vegetali. Quindi hanno verificato la capacità di formare metastasi delle cellule una volta trapiantate nei modelli animali, e hanno confermato che risulta molto aumentata. Utilizzando tecniche analitiche sofisticate, hanno poi descritto che cosa accade nel dettaglio. In sintesi, l’acido palmitico favorisce – attraverso l’attivazione di specifici geni – la formazione di un microambiente positivo per la proliferazione delle cellule maligne. Inoltre richiama il sistema nervoso che innerva la massa in crescita e producono fattori che aiutano le cellule tumorali a entrare in circolo e ad andare a colonizzare altre sedi, cioè a formare metastasi. 

formaggio latticini
L’acido palmitico non è presente solo nell’olio di palma, ma anche in molti altri alimenti come i formaggi

Uno dei passaggi più preoccupanti di tutto il fenomeno è il fatto che l’acido palmitico riesce a imprimere una memoria stabile del suo passaggio. Anche se il contatto con la cellula tumorale è breve, gli effetti che si determinano restano virtualmente per sempre: i tumori con forte capacità metastatizzante, se trapiantati in diverse generazioni di animali, restano identici, anche senza alcuna esposizione all’acido palmitico. In altre parole, la più spiccata tendenza a formare metastasi è permanente.

Gli acidi grassi oleico e linolenico, al contrario, non mostrano nessuno di questi effetti, se utilizzati nello stesso modo. Questa è un’ottima notizia per chi sostiene il consumo di olio di oliva, di sesamo e di altri vegetali a basso contenuto di acido palmitico, al posto di quello di palma di dei suoi simili.

© Riproduzione riservata Foto: istock.com

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enrico
enrico
15 Novembre 2021 23:02

Come mai allora lo stesso corpo umano contiene una grande percentuale di grassi saturi, e di acido palmitico ? Anche se mangiassimo solo olio di oliva, il metabolismo andrebbe comunque a sintetizzare acido palmitico, che sarebbe poi conservato nei nostri adipociti. Dunque la presenza di acido palmitico non dipende solo dall’alimentazione. Ergo, mi pare una schiocchezza.
E del resto lo è palesemente. Credere che millenni di alimentazione a base di latte e formaggi siano morte certa di cancro.

Roberto
Roberto
Reply to  enrico
18 Novembre 2021 09:40

Confermo gli stessi dubbi di Enrico: mi sembra strano che un comune componente del nostro organismo possa essere così pericoloso…

Non sono un biochimico e lo studio è pubblicato su di una rivista prestigioesa come Nature, tuttavia qualche perplessità mi rimane.

Davide Uccello
Davide Uccello
Reply to  enrico
27 Novembre 2021 19:04

Se leggesse l’articolo di Nature potrebbe comprendere anche lei che l’analisi sul meccanismo pro-metastatico è riferita alla quota di acido palmitico che proviene dalla dieta che potrebbe eccedere il fabbisogno. Quello di cui parla, ovvero la conversione endogena di glucosio ad acido palmitico è un meccanismo fisiologico di apporto di quote necessarie e non è mai da considerare un problema rispetto a quanto abbiamo aggiunto nelle diete moderne tra merendine, dolciumi e cibi ricchi in grassi saturi (olio di palma in primis, burro, ma anche salumi e carni)

Alexia
Alexia
16 Novembre 2021 04:47

Un motivo in più per eliminare una volta x tutte la produzione di olio di palma

Rosario
Rosario
Reply to  Alexia
18 Novembre 2021 01:24

Parecchie aziende dolciari hanno eliminato l’olio di palma dalla produzione.. chi insiste a spada tratta e la Ferrero. Non si capisce perché, quando i suoi prodotti sono consumati in larga maggioranza dai bambini.

gianni
gianni
18 Novembre 2021 13:43

Una possibile chiave di lettura potrebbe essere, per chi ci crede ancora, la massima di Paracelso…….
Se una cosa non serve introdurla perchè un individuo sano ne produce a sufficienza, a maggior ragione farà male se introdotta in abbondanza, sul discorso specificamente scientifico degli effetti nocivi non vorrei entrare per incompetenza.

vasco
vasco
9 Dicembre 2021 11:32

a questo punto dalle analisi siamo esperimenti e va bene la scienza che ci studia, pero l’interesse di grosse aziende imperatrici sul mercato e che alimentano i nostri piccoli dovrebbe toglierci il velo davanti gli occhi e vedere quello che è bene e male.
bene non il primo studio immagino che non consiglia questo tipo di alimento e ancora bene molte aziende recepiscono il pericolo e cambiamo tipi di produzione e il legislatore che fa ? Niente, bene ma mi sorge una domanda cosa serve il legislatore quando c’è una dichiarazione di pericolo per la salute, chiude bar ristoranti, abbiamo visto per la salute che fa e per l’olio di palma cosa aspetta ????

Paolo
Paolo
9 Dicembre 2021 16:24

Ricerca molto interessante che conferma i tanti dubbi espressi in passato su alcuni alimenti, ma in ogni caso andrebbe sottolineato che la ricerca è stata fatta su topi.