Il mercato dei prodotti “senza carne”, adatti a vegetariani e vegani, sta crescendo sempre di più: tra le varie possibilità ci sono anche i würstel vegetali. Si tratta di due o tre prodotti proposti da marche che normalmente operano in questo settore con il prodotto tradizionale. Il fatto che anche Citterio e Fratelli Beretta – leader dei salumi – si siano adoperati per proporre i wurstel vegetali, è sintomo del forte impulso verso il “meat free”.
Guardando allo scaffale virtuale di Carrefour ed Esselunga e andando a visitare il reparto di un ipermercato Bennet, oltre ai wurstel delle aziende leader – Wuoi Werdure di Citterio e Wuber il Vegetariano dei Fratelli Beretta – abbiamo trovato anche “Io Veg” (in due formati) e Natura Nuova. Wuoi Werdure di Citterio ha una ricetta molto semplice a base di verdure che rappresentano un terzo del contenuto (34%) Il secondo ingrediente è l’albume d’uovo seguito dalle proteine di soia che insieme rappresentano il 63% del prodotto. In virtù di questa composizione a base di spinaci, carote, cipolla, erba cipollina il prodotto ha la minor quantità di calorie e grassi.
Wuber il Vegetariano dei Fratelli Beretta ha come primo ingrediente il brodo vegetale, seguito dall’olio di semi di girasole, dall’albume d’uovo e dall’amido di patata. Le verdure sono in quinta posizione e rappresentano il 20%.
Io Veg, sia nella versione normale sia in quella mini, ha come primo ingrediente l’acqua, seguita dall’olio di colza, dall’amido di frumento e dall’albume d’uovo. Tutti questi prodotti non sono però adatti ai vegani, per la presenza dell’albume. Il würstel a base di farro e soia di Natura Nuova ha solo ingredienti biologici: nella lista degli ingredienti troviamo al primo posto il tofu, seguito dal glutine di frumento e olio di girasole. La lista degli ingredienti è la più lunga – anche perché dettagliata nelle spezie utilizzate (coriandolo, pepe, zenzero, noce moscata, cumino, peperoncino, sedano, levistico) – e per la presenza del granulare vegetale (dado da brodo) composto da più ingredienti. Aromi, olio di semi e addensanti (che sia glutine di frumento o altri) sono comuni a tutti i würstel vegetali.
Questi prodotti all’apparenza simili ai prodotti tradizionali, sono chiaramente indirizzati alle persone che apprezzano la consistenza e la modalità di consumo facile e veloce del würstel. Quello che cambia sostanzialmente è il prezzo che oscilla da 15 a 25€/kg. Si tratta di importi molto elevati sia in assoluto sia se confrontati con i würstel a base di carne. Prendendo come riferimento la marca Wuberone di puro suino il costo dei würstel vegetali, oscilla dal doppio al triplo!
analisi di mercato
Un appunto: metà dei prodotti che avete elencato non contengono aromi:
«Aromi, olio di semi e addensanti (che sia glutine di frumento o altri) sono comuni a tutti i würstel vegetali.»
P.S. tutti i prodotti che si trovano al supermercato quando scrivono “Aromi” o “Aroma” indicano chiaramente e inequivocabilmente che contengono aromi artificiali come la vanillina. Nessuno scrive Aromi per indicare un aroma naturale come le bacche di vaniglia.
In combinazione con un precedente articolo de il fatto sull’importanza di avere una lista di ingredienti breve e rintracciabile possiamo affermare senza timore di smentita che questi prodotti sono poco convincenti?
OK, ma l’articolo sembra interrompersi a metà… dov’è la parte più interessante?! ovvero, come si giustificano questi costi esorbitanti dei prodotti “meat free” rispetto a quelli a base di carne?
Premesso che si tratta di prodotti che comunque sarebbero da limitare ad un uso sporadico e occasionale, vorrei far notare che, secondo la mia opinione, mettere in evidenza il fatto che costino dal doppio al triplo rispetto ad un prodotto “tradizionale”, ovvero a base di carne, è fuorviante.
Infatti i suddetti prodotti sono il classico esempio di “cibo a base di carne a basso costo” (sulla cui qualità voglio sorvolare…) i cui reali costi in realtà non vengono addebitati al consumatore finale; mi riferisco a tutti quei costi in termini di sfruttamento e inquinamento generati dagli allevamenti intensivi, che per come è configurato oggi il nostro sistema produttivo, vengono esternalizzati. Chi li paga? Ovviamente sempre noi, però in termini di malattie, sfruttamento dei popoli di altri paesi, impoverimento dei suoli, inquinamento, ecc. ecc.
Se tutti i costi della carne venissero davvero computati sul prezzo finale del prodotto, allora probabilmente i wurstel classici non sarebbero ancora competitivi rispetto a quelli vegetali…
Il nostro sistema attuale è tarato per tenere basso il prezzo della carne e dei prodotti di origine animale in genere, ma questo andazzo ormai non è più sostenibile!
quelli di Natura nuova sono ottimi! il sapore è molto simile a quello dei wurstel normali, e gli ingredienti sono biologici, un pacco costa 1,99 all’ipercoop e ce ne sono tre grossi…uno ogni tanto lo mangio.
Effettivamente concordo che, tra i wurstel elencati, quelli di Natura Nuova sono i migliori, anche dal punto di vista della composizione degli ingredienti. E sono quelli con il prezzo inferiore…
Io non Compro la Nutella da tanto tempo, l’ho sostituita con altre creme alla nocciola senza olio di palma, certo costa di più ma preferisco così, quando si decideranno a sostituire l’olio di palma forse la ricomprerò
In alcuni dei prodotti citati è presente lo zucchero. Mi chiedo: a che serve, in un prodotto palesemente non dolce, oltre che a creare dipendenza? Non comprerò nessuna delle marche citate come contenenti zucchero. Questo maledetto zucchero viene infilato praticamente in ogni prodotto industriale, dai sughi ai wurstel ai piatti pronti, anche dove non ve n’è alcuna necessità. Questo perché è noto che tale sostanza crea dipendenza e porta i consumatori ad aumentare le quantità di alimento ingerite, con incremento dei guadagni dei produttori. Stesso discorso per l’uso smodato che se ne fa in campo dolciario, quando, da alcuni anni, sarebbe invece possibile sostituirlo con un dolcificante a base di Stevia, che ha zero calorie e zero indice glicemico, abbattendo così drasticamente le percentuali di diabete, obesità e tutte le malattie ad essa associate. Altroché la ridicola “tassa” sulle bevande zuccherate, lo zucchero va drasticamente ridotto od eliminato dalla filiera alimentare, in quanto veleno! Oggi grazie alla Stevia è possibile, ma poi piangerebbero i bilanci dei produttori, venendo a mancare l’effetto “dipendenza”, i dentisti (niente più carie), e l’industria farmaceutica, che sui danni dell’obesità ci campa alla grande.