formaggio Escherichia coli
Escherichia coli, in formaggio a pasta molle con latte vaccino crudo dalla Francia

Nella settimana n°12 del 2016 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (Rasff) sono state 63 (10 quelle inviate dal Ministero della salute italiano).

L’elenco dei prodotti distribuiti in Italia oggetto di allerta comprende sei casi: norovirus in ostriche dalla Francia; presenza di tossina di Shiga, prodotta dal gruppo Escherichia coli, in formaggio a pasta molle con latte vaccino crudo dalla Francia; conteggio troppo alto di Escherichia coli in mitili refrigerati (Mytilus galloprovincialis) dalla Spagna; sospetto di Salmonella in vongole refrigerate (Tapes semidecussatus) italiane; mercurio in pesce spada fresco (Xiphias gladius) dalla Spagna; aflatossine in mais dalla Serbia.

Nella lista delle informative sui prodotti diffusi in Italia che non implicano un intervento urgente troviamo: norovirus in ostriche refrigerate (Crassostrea gigas) dalla Francia; liquirizia e barrette crude refrigerate provenienti dalla Bulgaria infestate da muffe.

Salmonella
Salmonella in salsicce e spiedini di pollame congelati italiani

Tra i lotti respinti alle frontiere od oggetto di informazione, l’Italia segnala: livello di migrazione globale troppo alto da tappo con sottovuoto per vino dalla Cina; conteggio troppo alto di Escherichia coli in vongole refrigerate italiane; aflatossine nei semi di albicocca dolce provenienti dalla Turchia; corrosione di frullatore a immersione dalla Cina.

Questa settimana tra le segnalazioni di esportazioni italiane in altri Paesi che sono state ritirate dal mercato l’Italia segnala un’allerta per conteggio troppo alto di Escherichia coli in mitili vivi (Mytilus galloprovincialis) distribuite in Spagna; la Germania segnala frammenti di plastica in liquore amaro Averna (leggi articolo); la Francia ha lanciato un’allerta per Salmonella in salsicce e spiedini di pollame congelati.

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Lucia Ferro
Lucia Ferro
30 Marzo 2016 13:44

Gli articoli sui pericoli riscontrati e sul ritiro di prodotti sono senza dubbio interessanti. L’allarme rimane però fine a se stesso se non si indicano i marchi e le imprese colpite perché solo in quel caso i consumatori possono veramente difendersi

Daniela Baldo
30 Marzo 2016 23:12

Concordo…..inutile allarmare se poi i nomi dei prodotti nn vengono indicati, come gli ortaggi della terra dei fuochi
Ai giornalisti delle iene è stato detto quale è il colosso dei surgelati che li acquista ….ma nel servizio si sente un bel biiiiiip
Molto deludente, nessuno ci tutela!