Dopo aver istituito un anno fa un’apposita task force, il presidente Usa, Barack Obama, è tornato a sottolineare l’importanza di combattere la moria delle api e i conseguenti danni all’agricoltura, adottando nuovi provvedimenti nell’ambito di una strategia nazionale, la Federal Strategy to Promote the Health of Honey Bees and Other Pollinators.
L’Agenzia Usa per la protezione ambientale (Epa) ha proposto nuove restrizioni all’uso di alcuni pesticidi in determinati periodi dell’anno. Le restrizioni riguardano i pesticidi altamente tossici, cioè quelli contenenti almeno uno dei 76 ingredienti attivi, che non potrebbero essere utilizzati durante le fioriture e quando le api vengono portate nelle aziende agricole per l’impollinazione. Questa misura favorirebbe gli apicoltori ma anche le api non allevate e gli altri impollinatori. La proposta dell’Epa è aperta ai commenti del pubblico sino al 29 giugno.
La Casa Bianca ricorda come gli impollinatori siano fondamentali per l’economia statunitense, la sicurezza alimentare e la salute ambientale. Il lavoro delle api aggiunge 15 miliardi di dollari l’anno alle colture agricole, garantendo alla dieta degli americani ampia disponibilità di frutta, noci e verdura.
Tuttavia, le colonie di api mellifere sono in costante diminuzione, con una perdita del 40% registrata lo scorso anno.
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Una fonte di perdita per le Api e gli Apicoltori sono le tecniche utilizzate nella potatura delle alberature urbane in particolare per essenze come il tiglio e quando dico tecniche naturalmente uso un eufemismo.
La manifesta incompetenza dei preposti nelle amministrazioni comunali e nei tecnichi delle Az. incaricate della manutenzione del verde permette ancora il ricorso alla potatura drastica e/o alla capitozzatura insomma l’esatto contrario della buona tecnica nella potatura così oltre a creare danni alle essenze arboree, e alle tasche dei contribuenti, toglie per 3/4 anni la possibilità alle api di disporre di fioriture inportanti, dificilmente sostituibili in un territorio come quello che va da Piacenzaa Reggio Emilia caratterizzate da un agricoltura estensiva priva di fioriture utili alle produzioni mellifere. Ritengo che questo possa rappresentarei una parte di quel 40% di diminuzione registrato.