Nella settimana n°45 del 2014 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi sono state 56 (10 quelle inviate dal Ministero della salute italiano).
Nell’elenco dei prodotti distribuiti in Italia non ci sono casi oggetto di allerta, mentre tra i prodotti che non implicano un intervento urgente troviamo: norovirus in mitili precotti e congelati provenienti dalla Spagna; immissione in commercio non autorizzata di salumi a base di pollame provenienti dalla Cina; norovirus in ostriche (Crassostrea gigas) dalla Francia; polifosfati (E 452) non autorizzati in sogliola refrigerata (Solea vulgaris) dalla Francia; Listeria monocytogenes in salmone affumicato e refrigerato dalla Polonia; istamina in sardine congelate (Sardina pilchardus) dalla Tunisia; piombo e mercurio in orata (Sparus aurata) refrigerata dalla Grecia.
Tra i lotti respinti alle frontiere l’Italia segnala: residui di pesticidi (carbendazim) in riso basmati dall’India; eccesso di aflatossine in fichi secchi provenienti dalla Turchia; pesticidi (profenofos) in riso basmati dal Pakistan.
Questa settimana tra le esportazioni italiane in altri Paesi che sono state ritirate dal mercato, la Repubblica Ceca segnala un’allerta per la presenza di mercurio in fette di tonno affumicato, via Slovacchia, e sempre la Repubblica Ceca segnala un eccesso di cadmio e mercurio in fette marlin affumicato refrigerate sottovuoto, via Slovacchia.
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Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione
Si possono sapere le marche dei rivenditori di questo riso?
Il Rasff “Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi” è una struttura coordinata a livello europeo. Molti Stati pubblicano i nomi delle marche i cui lotti sono oggetto di ritiro, richiamo o allerta. L’Italia non è tra questi; cioè neanche a noi è dato sapere di che prodotti si tratta. Abbiamo chiesto più volte alle catene di supermercati e al Ministero che questi dati fossero resi pubblici.
Siamo amatori del riso, principalmente italiano, ma anche esotico: certi piatti riescono bene solo con Basmati o Thai Jasmine. E senza sensi di colpa. Quindi concordo con Filippo.
Però si è preso la stessa risposta che ho avuto io per la vicenda dell’olio exverg pugliese non-biologico. Capisco che non ci potete fare nulla se non è previsto dalle norme, ma in questo modo o smettiamo di consumare ogni tipo del prodotto segnalato oppure – se qualcosa alla fine dobbiamo pur mangiare, elementare esigenza di vita – continuiamo a prendere quello che ci aggrada come abbiamo sempre fatto. Come nell’occasione sopra citata, ripeto, non tutti possiamo fare scelte radicali e difficili e costose un bel po’. E anche quelle, talora, rischiose.
Apprezzo molto la vs. iniziativa sull’olio di palma segnalando i prodotti che non lo mettono fra gli ingredienti. Lì, almeno, c’è norma. Se poi aggirata, amen.