Presto arriverà sugli scaffali una linea di prodotti De Cecco destinati a sostituire il pane. La linea si chiama “I Grani De Cecco” e ogni tipologia di pane si presenta in una confezione elegante, con una fascia bianca sulla quale campeggiano i colori azzurro e giallo tipici dell’azienda. Si tratta di un packaging che richiama abbastanza le confezioni di pasta biologica.
La serie comprende tre pani soffici, due tipi di cracker e di grissini, i taralli e i grissinotti. In tutto 9 prodotti che si caratterizzano per il taglio salutistico. Sì, perché nella scelta degli ingredienti emerge l’intenzione di differenziarsi dagli altri tipi di pane confezionato spingengo su ingredienti “sani”.
Osservando le etichette si nota che l’unica materia grassa utilizzata è l’olio extravergine di oliva. Alcuni sono realizzati con farine particolari: i cracker multi cereali contengono grano saraceno, farro, avena orzo e grano tenero, mentre la farina di Kamut caratterizza una varietà di cracker, una di pan soffice e una di grissinotti. Per i prodotti con farina di grano khorasan Kamut si è scelto di utilizzare ingredienti da agricoltura biologica, amplificando così l’immagine salutista.
Senza nulla togliere alla qualità c’è però una modalità di comunicazione che risulta un po’ fuorviante. Lo spazio del sito aziendale dedicato a “I Grani De Cecco”, riporta per ogni prodotto i principali componenti, senza però classificarli con la dicitura “ingredienti”. Alla fine l’elenco comprende farina, olio extravergine di oliva, sale iodato, lievito, ma omette additivi o ingredienti come il destrosio dei pani soffici e gli aromi naturali. Sarebbe il caso di proporre una lista completa come si fa abitualmente nei siti.
Non sappiamo quale sarà il prezzo, anche se possiamo suppore che il listino si collocherà sopra la media. In gergo si chiama “premium price”, ossia il prezzo più alto tra i vari prodotti della stessa categoria che comprende: cracker, pane e grissini.
La completezza delle informazioni “eco” sulla confezione è però una nota positiva. In particolare viene indicato con precisione come e dove smaltire ciascun elemento dell’imballo, dall’incarto esterno al laccio per la chiusura, secondo le regole della raccolta differenziata.
Valeria Torrazza
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analisi di mercato
Mi spiegate come fa’ ad essere definito sano un pane trattato con alcol etilico????
Grazie Alessandra
ho avuto modo di assaggiare i grissini di questa linea.il prezzo è quello che è..(sui 3-4 euro)però devo dire che sono ottimi sia quelli di grano duro che quelli integrali.
Si possono provare? Dove si possono acquistare?
Per Alessandra: l’alcool etilico viene utilizzato prima del confezionamento del prodotto per evitare la crescita di muffe molto più dannose dell’alcool etilico. Il trattamento viene effettuato grazie ad appositi macchinari che spruzzano una quantità minima di alcool sulla superficie del prodotto. Non vedo tutto questo allarmismo, l’alcool utilizzato è ovviamente ad uso alimentare. Non hai mai utilizzato l’alcool per fare certe tipologie di dolci?
Grazie Enrico. No mai utilizzato alcool per i dolci. comunque ho eliminato il consumo di pane in busta. Preferisco farlo a casa o comprarlo fresco.
una ragione in più per chiedere a chi fa finta di non sentire la legge del pane fresco!!!!!! legge approvata dal 2006 ma ferma perché manca il decreto attuativo.
caro Settimio non solo manga il decreto attuativo ma la cosa più grave E CHE LE REGIONI FANNO FINTA DI NIENTE PER REGOLAMENTARE LA LEGGE A TUTELA DEI PANIFICATORI E DEI CONSUMATORI E DI CHI VUOLE INTRAPRENDERE L’ATTIVITà DI PANIFICATORE