Per arricchire l’insalata estiva la proposta a base di noci, pistacchi e mais chiamato BB Mix e firmato da Madi Ventura è sicuramente sfiziosa, ma presenta un paio di criticità. Il mix fa parte di un poker di condimenti a base di semi, dove cambiano un po’ gli ingredienti e in minima parte le calorie.
Stiamo parlando di un prodottoche si “insinua” tra le corsie del supermercato nel reparto ortofrutta a fianco del banco frigorifero dove viene esposta l’insalata. La posizione inoltre è pensata per favorire l’acquisto d’impulso: il consumatore non decide a casa che ha bisogno di quel prodotto, ma quando lo vede sullo scaffale decide di provarlo.
Il prezzo per una bustina non è così alto (1,78 euro), ma se si osserva il prezzo al chilo si arriva a 42,38 euro. Considerando che il prodotto è composto per il 40% da pistacchi sgusciati, il 30% di noci e il restante 30% di mais tostato (la componente più economica) diciamo che i margini di guadagno sono interessanti. Nel sacchetto il mais tostato è in chicchi, mentre le noci e i pistacchi sono in granella. Tutto ciò è comprensibile per il tipo di utilizzo, anche se i costi delle materie prime diminuiscono. L’ultimo ingrediente è l’aroma naturale.
Vediamo i punti deboli. L’apporto di grassi derivato dalle noci e dal mais oltre all’olio vegetale usato per la tostatura, non è da trascurare. Alla fine nella confezione i lipidi sono quasi 50% e l’apporto calorico raggiunge le 603 kcal/100 grammi. Una confezione da 42 g usata per arricchire un’insalata per due persone, apporta il 15% circa dei grassi che un individuo deve assumere nella giornata (!) BB mix anche nelle altre versioni le calorie restano elevate ( da 560 kcal/100 grammi ).
Allo stesso modo va considerato con attenzione il contenuto di sodio: una porzione rappresenta il 10% delle quantità giornaliere indicative. Una nota interessante viene invece dal fosforo molto presente nella frutta secca : una porzione di BB Mix Speciale Insalata fornisce circa l’8% del fabbisogno giornaliero raccomandato di questo sale minerale.
Valeria Torazza
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analisi di mercato
Oddio. L’apporto di grassi dovrebbe essere rappresentato essenzialmente da acidi grassi polinsaturi, ovvero da grassi “buoni”.
Ma un’insalata cosi’ arricchita NON va considerata più come un contorno “dietetico” ma come parte di un pasto “salubre” di cui rappresenta una quota significativa dell’apporto calorico.
Il discorso sul prezzo si potrebbe fare per almeno la metà dei prodotti sugli scaffali… Mi sembra abbastanza futile, è il mercato baby è tutto trasparente se riescono a venderlo bravi loro. Allora scrivete anche un articolo su Chateau Petrus venduto a 2500 euro alla bottiglia.
Quanto al resto… Considerando quanto olio mette nell’insalata la maggioranza degli italiani, l’equivalente in frutta secca di un cucchiaio di olio non penso faccia grandi danni, anzi forse riduce le calorie di una insalata media! Criticare un prodotto che contiene frutta secca al 100% perché contiene troppe calorie è come criticare l’olio extravergine perché troppo grasso…