Veterinario suino che controlla un grosso maiale in un porcile. Ispezione di un problema di tubercolosi. allevamento farmaci veterinari antibiotici suini

La peste suina africana (PSA), come si legge sul sito dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) è presente in Italia fin dal 1978, in particolare nella Regione Sardegna. Qui è in atto un Piano straordinario di eradicazione in costante aggiornamento, che coinvolge le Autorità sanitarie, gli allevatori e i cacciatori e che prevede una serie di misure necessarie per eradicare il virus.

La peste suina in Italia

Tuttavia dell’infezione si parla con preoccupazione nel nostro Paese dall’inizio del 2022 (leggi qui il nostro articolo sull’inizio della nuova epidemia in Italia), quando la malattia ha cominciato ad essere individuata nei cinghiali in Liguria. Poi, vista l’incapacità delle istituzioni locali e nazionali di arginare la peste suina, si è diffusa in altre Regioni imponendo la messa in atto di misure preventive e limitazioni tardive che non sono riuscite a contenere l’epidemia. Sia chiaro, la peste suina non risulta pericolosa per l’essere umano, ma è una seria minaccia in grado di mettere in ginocchio il settore zootecnico suinicolo e la produzione di salumi.

Cosce di prosciutto crudo appese a stagionare
L’epidemia di peste suina africana potrebbe mettere in ginocchi il comparto zootecnico suinicolo

Mentre si studiano protocolli e strategie di contenimento per gli allevamenti e per gestire in qualche e modo la fauna selvatica, una misura concreta viene dall’attuazione del decreto del Ministro della Salute del 6 settembre 2023 che, come previsto dai due decreti legislativi n.134 e 136 del 5 agosto 2022, impone corsi di formazione obbligatori per i professionisti che lavorano a contatto con gli animali. La disposizione riguarda tutti, dagli operatori degli allevamenti ai trasportatori, fino a chi si occupa della lavorazione delle carni, per istruire le persone su quali sono le misure di biosicurezza atte a contenere il contagio.

I corsi di formazione

Il Decreto si applicherà dal 1° gennaio 2025, e gli operatori e i trasportatori registrati nella Banca dati nazionale dell’anagrafe zootecnica saranno tenuti ad assolvere periodicamente all’obbligo di frequenza del programma formativo in relazione al ruolo svolto all’interno della filiera: 3 anni per gli operatori degli allevamenti, 5 anni per i trasportatori e gli altri professionisti del settore.
La misura fa capo al Regolamento Europeo 2016/429 sulla salute degli animali, secondo il quale l’operatore (inteso come qualsiasi persona fisica o giuridica responsabile di animali o prodotti da essi derivati eccetto i detentori di animali da compagnia e i veterinari) è considerato il primo responsabile della salute e del benessere degli animali nonché della sicurezza dei prodotti immessi sul mercato. Questi soggetti devono essere formati per quanto riguarda la promozione della salute animale e riduzione del rischio di diffusione delle malattie negli allevamenti.

La tempistica

La formazione realizzata con filmati, videolezioni ed interviste, potrà essere erogata da Enti riconosciuti dall’Istituzione Pubblica e accreditati a livello nazionale o regionale come soggetti qualificati nell’Educazione Continua in Medicina. Le lezioni, tenute da medici veterinari e docenti appartenenti al mondo universitario, saranno suddivise in moduli e differenziate per specie o gruppo di specie di animali detenuti e per la loro quantità. L’obbligo di formazione dovrà essere assolto entro il 31 dicembre 2025 per non incorrere nelle sanzioni previste dal D.L n. 136/2022. Per i nuovi insediamenti l’obbligo formativo dovrà essere assolto entro un anno dall’inizio dell’attività, a partire dal 1° gennaio 2026.

La Food&Health Consulting, accreditata SPC-FNOVI con la direzione scientifica di Silvio Borrello,  fornisce corsi di formazione ai singoli operatori di bovini e bufalini, suini, ovicaprini e pollame e ad associazioni di categoria, cooperative agricole, filiere produttive. I corsi di formazione  sono tenuti da docenti appartenenti al mondo universitario, degli II.ZZ.SS, e del  S.S.N. nonché veterinari ed esperti del settore, in modalità di FAD, con filmati, videolezioni ed interviste.

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos, AdobeStock

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Federico
Federico
29 Aprile 2024 14:15

Il Decreto si applicherà dal 1° gennaio 2025 ? A nessuno ricorda il modo di dire “Chiudere la stalla quando i buoi sono scappati” ?

SILVIO BORRELLO
Reply to  Federico
2 Maggio 2024 15:43

I corsi potranno essere attivati dal 1 luglio 2024 con validità anche per il 2025. La Food&Health consulting srl era pronta alla loro erogazione sin da gennaio 2024 consapevole della gravità del momento.